Incidente ferroviario, uno degli indagati: “Ho schiantato cinque vite”

Brandizzo

Incidente ferroviario, uno degli indagati: “Ho schiantato cinque vite”. Questo avrebbe detto al magistrato Antonio Massa

Antonio Massa, 49 anni, è uno dei due indagati (Andrea Girardin Gibin è il secondo indagato) per l’incidente ferroviario di Brandizzo nel quale hanno perso la vita cinque operai della Sigifer. Interrogato dagli inquirenti, l’uomo ha detto disperato: “Ho schiantato cinque vite, penso solo a quei ragazzi“.

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, Massa non si aspettava il passaggio del treno, anzi si è detto convinto che il convoglio fosse già passato: «Pensavo che il treno fosse già passato», avrebbe detto. «Ma lei l’ha visto passare?», chiede il magistrato e la risposta è stata «No».

L’avvocato Andrea De Carlo che assiste Trenitalia ha detto: «Massa mi ha chiamato la sera stessa del disastro, era in condizioni terribili. Molto, molto provato. Oltre allo choc per aver assistito a una scena raccapricciante deve fare i conti anche con il peso psicologico di quella che magari avverte come responsabilità, tutta da vedere naturalmente».

Leggi anche: Incidente ferroviario di Brandizzo, le ipotesi al vaglio degli investigatori

Il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha fatto visita alla stazione di Brandizzo, dove ha deposto un mazzo di fiori in ricordo delle vittime: “Sono profondamente colpito, è una tragedia immane che non doveva accadere. Non è accettabile – ha detto – che delle persone che si svegliano al mattino o addirittura la notte, per andare a guadagnarsi da vivere, finiscano in questo modo”.

La vicenda, ha continuato il ministro, “mi fa dire che tutti gli sforzi che stiamo facendo per la sicurezza sul lavoro sono importanti, ma non sufficienti, quindi dobbiamo continuare a lavorare, perché la sicurezza sul lavoro è una delle priorità in un Paese, di una Reputazione che è fondata sul lavoro”. E ha concluso: Lo dice la nostra Costituzione e se noi vogliamo rispettare il dettato costituzionale dobbiamo fare in modo che queste cose non accadano più”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *