Conferenza Stampa di Giorgia Meloni, le reazioni dell’opposizione

Conferenza Stampa di Giorgia Meloni, le reazioni dell'opposizione

Conferenza Stampa di Giorgia Meloni, le reazioni dell’opposizione da Carlo Calenda a Giuseppe Conte e al PD

È durata circa tre ore e mezza la conferenza stampa di fine anno della premier Giorgia Meloni. I temi trattati sono stati tanti, dalla questione economica ai migranti, dall’Intelligenza artificiale a Elon Musk; dagli incarichi ai familiari fino al caso Pozzolo.

Se la maggioranza di Governo si dice soddisfatta, compatta e pronta a continuare il proprio cammino politico, le opposizioni hanno reagito duramente. Carlo Calenda ha scritto su X: “Poco o nulla su ciò che è importante: Sanità, Salari, Istruzione, PNRR, Politica industriale. Molte invettive contro la sinistra, qualche gossip, una spruzzata di influencer, due battute e molta cronaca. Si sente la più completa assenza di un progetto per l’Italia. Questa la sintesi della conferenza di Meloni. Ne abbiamo già viste di molto simili“.

Questa mattina ha poi aggiunto sempre su X: “Leggendo oggi i giornali si capisce che Meloni ha dato loro ciò che volevano. Tanti spunti di polemica personale. Per criticarla o per acclamarla. Questo è il gioco sterile e inutile in cui indulgono sempre meno italiani. Un “fight club” sempre più “esclusivo”. Chiusi fuori dalla saracinesca del garage in cui tutto ciò avviene, rimane la maggioranza dei cittadini. Si dice, con sdegno d riprovazione, che non si interessano di politica ma di calcio e dell’isola dei famosi. Ma se la politica diventa una brutta copia dell’isola dei famosi e la stampa una replica delle curve calcistiche, è naturale che si rivolgano all’originale“.

Il Partito Democratico ha scritto su Facebook una nota a firma dei Capogruppo al Senato e alla Camera Francesco Boccia e Chiara Braga, in cui dice: “Oltre due ore di conferenza stampa per non dire nulla, continuare con il solito atteggiamento vittimista, con i soliti attacchi alle opposizioni, con la solita creazione di nemici immaginari, senza mai dare risposte ai problemi del Paese come la sanità e il carovita. Guida il Governo ma sembra ancora all’opposizione. Meloni, quando ci parlerai di quale futuro immagini per l’Italia? Tutto il resto è noia. “La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, continua a descrivere un Paese dei balocchi, ma non ha un minimo di contezza dei problemi dell’Italia, dalla sanità al lavoro. Gravi sono le falsità che continua a raccontare. Come sempre molta propaganda e attacchi ingiustificati all’opposizione. Sarà un anno complesso ma né lei, né il suo governo, sono all’altezza di quello che ci aspetta”.

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Anche Giuseppe Conte non ha risparmiato critiche alla Meloni. Affida a Facebook un lungo posto, in cui dice: “Qual è il colmo per chi si definisce “patriota”? Fare la fine di Giorgia Meloni. Come ormai sapete la Presidente del Consiglio si è piegata a Germania e Francia per un accordo sul Patto di stabilità con cui all’Italia saranno imposti tagli e tasse per oltre 12 miliardi l’anno. Oggi finalmente in conferenza stampa non è potuta scappare dalle domande e la risposta è stata la seguente: “Sono soddisfatta – a condizioni date – dell’accordo che abbiamo fatto sul Patto di stabilità, chiaramente non è il Patto che avrei voluto io”. E allora perché ha detto sì? Abbiamo un grosso problema a Chigi se la premier è “soddisfatta” per 12 miliardi di tagli che rischiano di colpire come al solito i diritti, i servizi, la sanità e così via. Per il futuro dei nostri giovani abbiamo mandato a trattare in Europa una premier che dice “signor sì” a quello che decidono altri Paesi per noi. Una Presidente che china la testa di fronte ai partner europei con la stessa solerzia con cui non fa pagare 2 miliardi di tassa sugli extraprofitti alle banche. Se c’è una “cintura nera” di prese in giro ai cittadini quella spetta di diritto a Giorgia Meloni. Tre anni fa tornavamo dall’Europa con 209 miliardi per l’Italia ora ci torniamo con un’ipoteca di miliardi di tagli ogni anno. Da “patrioti” che erano “pronti” a tutto a nemici degli interessi dell’Italia basta poco: appena un anno di Governo“.

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