Conferenza di fine anno, Meloni: “nessun intendimento di scappare dalle domande”

Conferenza di fine anno, Meloni nessun intendimento di scappare dalle domande

Conferenza di fine anno, Meloni: “nessun intendimento di scappare dalle domande”. Protesta dell’Ordine dei Giornalisti

In apertura della conferenza stampa di fine anno, rimandata per i motivi di salute della Meloni, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, ha detto: «In questa sala ci sono alcuni banchi vuoti: la Fnsi ha inteso disertare per protesta la conferenza. Una protesta che nella sostanza condivido. Ci allarma l’approvazione di un emendamento che rischia di far calare il sipario sull’informazione in materia giudiziaria. Chiediamo di ripensare a fondo la riforma della diffamazione in discussione al Senato; una proposta che non disincentiva in maniera seria le liti temerarie e comprime invece il diritto dei cittadini a un’informazione libera. In questi decenni i giornalisti non hanno esitato a rischiare la vita e talvolta a perderla per raccontare la realtà. Sono diventati testimoni scomodi, questa è la nostra storia, le nostre radici ispirate alle tradizioni internazionali, in difesa della libertà e dei diritti umani».

 

Intervenendo, la Meloni ha detto: «Auguri di buon anno, un anno importante anche per la presidenza italiana del G7, non mi aspetto altro che rispetto ma nemmeno sconti»: così Meloni apre la conferenza stampa di inizio anno. «Mi scuso di aver rinviato questa conferenza per due volte, mi spiace che abbia generato polemiche ma non c’era alcun intendimento di scappare dalle domande dei giornalisti, raramente sono scappata da qualcosa. La legge bavaglio è frutto di un emendamento parlamentare, che tra l’altro arriva dall’opposizione. La legge prevede che non possa essere pubblicata per intero o per estratto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Sapete che nel 2017 fu fatta dall’allora riforma Orlando fu fatta un’eccezione a questa previsione del nostro codice penale, consentendo la pubblicazione, ma questo non toglie al diritto del giornalista di informare, rimane il diritto del giornalista a conoscere quell’atto e riportare le notizie. Quindi francamente non ci vedo un bavaglio, sempre che non si dica che fino al 2017 la stampa non sia stata imbavagliata. Mi pare una iniziativa di equilibrio tra il diritto di informare e il diritto di un cittadino prima di essere condannato e di esercitare il diritto alla difesa a far pubblicare elementi che possono ledere la sua onorabilità. Sul tema dell’ordine e il sistema di voto dell’Ordine dei giornalisti, ono pienamente disponibile, so che in questa legislatura si è formato un intergruppo parlamentare che sta formulando una proposta, preferirei che ci fosse una iniziativa del Parlamento, ma non ho problemi a ragionare di un intervento, sappiamo che le norme risalgono al 1967, è giusto che cambino anche le regole di funzionamento. E infine, sono molto d’accordo sulle regole sulla Intelligenza artificiale, perché sono preoccupata del suo impatto su vari livelli e in particolare sul mercato del lavoro. In passato abbiamo sempre conosciuto una sostituzione di lavoro fisica, che quindi consentiva alle persone di concentrarsi su lavori più profilati, oggi ci troviamo di fronte a una rivoluzione dove l’intelletto rischia di essere sostituito».

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Sul taglio della spesa pubblica ha detto la Meloni: «Bisogna sapere di cosa parliamo perché non sappiamo quale sarà la crescita dell’economia italiana, è stimata superiore alla media Ue, io non sono per aumentare le tasse, lavoro prevalentemente sul taglio della spesa, che è quello che abbiamo fatto con questa legge di bilancio, sostenendo ad esempio il rinnovo del taglio del cuneo contributivo. Io confido che magari lungo questo anno si possa essere ragionevoli e immaginare una diminuzione dei tassi di interesse che libererebbe diverse risorse, il mio obiettivo è confermare le misure che abbiamo portato avanti, se riesco addirittura migliorarle, ma lo valuteremo. Tra i due – aumentare le tasse o tagliare la spesa pubblica – ovviamente scelgo la seconda».

Su una possibile candidatura alle Europee ha detto: «Non ho ancora deciso se mi candido, valuterò consenso cittadini». Si è detta pronta ad un confronto pubblico con la segretaria del PD Elly Schlein. Sui migranti, Meloni ribadisce la necessità di lavorare a monte e quindi con progetti specifici nei Paesi di appartenenza.

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