Caso Pozzolo, i testimoni lo smentiscono. Le parole della vittima

Caso Pozzolo, vittima e testimoni smentiscono la versione del deputato

Caso Pozzolo, i testimoni lo smentiscono. Le parole della vittima che ha dichiarato di aver formalizzato la querela

Il caso Pozzolo continua ad arricchirsi di nuovi dettagli. La sera del 31 dicembre, uno sparo ha ferito il 31enne Luca Campana, presente alla cena insieme alla moglie e ai due figli piccoli, è il genero del caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.

Nella giornata di ieri, gli inquirenti, coordinati dalla procuratrice Teresa Angela Camelio, hanno sentito tre testimoni oculari e il ferito che davanti al pm Paola Francesca Ranieri ha formalizzato la querela per lesioni personali nei confronti del deputato di FdI Emanuele Pozzolo. Altre presone presenti alla festa saranno chiamate a testimoniare.

Tutti finora hanno confermato che la pistola era nelle mani di Pozzolo e non è mai caduta sul pavimento, come da lui raccontato. Dunque, l’ipotesi della procura è che il deputato abbia estratto la piccola arma dalla tasca per mostrarla a qualcuno e che in quel momento, accidentalmente, sia partito il colpo. Per accertare l’esatta dinamica la procura potrebbe chiedere una perizia balistica.

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Campana intervistato ha raccontato di averci pensato un poco prima di presentare la querela perché: Io sono un semplice operaio e lui un politico. Temevo ripercussioni». Poi aggiunte: «Io la pistola non l’ho mai toccata». «Di quello che è accaduto non posso e non devo parlare», chiarisce. Ma sottolinea anche che «poteva andare peggio». «Sono ancora molto incredulo per quello che è successo. Alla serata erano presenti dei bambini. La mia speranza è di guarire al più presto, di riprendermi al 100 per cento e tornare a lavorare». «Non avevo capito di essere stato colpito da una pistola vera, pensavo fosse un proiettile del paintball».

Infine, conclude: «Capisco che è stata una cosa accidentale, ma bisogna sapersi prendere le proprie responsabilità».

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