L’azzurro sconfitto in finale nel Challenger dell’Arizona Tennis Classic
Matteo Berrettini è davvero tornato. La forma fisica e la condizione devono essere migliorate ma il tennista romano, al ritorno nel circuito dopo mesi ha sfiorato la vittoria nel Challenger di Phoenix.
Un percorso lungo e tortuoso, anche all’interno dello stesso torneo. Berrettini ha giocato in America grazie a una wild card ed era al rientro sei mesi e mezzo dopo l’infortunio alla caviglia destra rimediato a New York ad agosto.
In finale Berrettini si è arreso per 7 – 5, 7 – 6 al portoghese Nuno Borges, n.60 ATP e quinta testa di serie, ha confermato il successo di 12 mesi fa.
“Grazie a tutte le persone che sono venute a vedermi: è stata una settimana pazzesca – ha detto l’azzurro -. Oggi sicuramente non è arrivato il risultato che avrei voluto, ma sono contento di essere tornato a giocare. È stata una partita difficile, Nuno sta giocando benissimo: ha meritato la vittoria e ha mostrato anche fair-play dandomi il punto sul set-point a suo favore”.
Il tennista, classe 1996, era anche al primo torneo con il nuovo coach, Francisco Roig, per anni coach anche di Rafael Nadal.
A Phoenix ha battuto in rimonta Gaston, poi Cazaux, Altman e Vukic. Era dagli US Open del 2020 che non centrava quattro vittorie di fila.
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