Si è suicidato in carcere l’uomo che la scorsa settimana aveva ucciso il padre

Si è suicidato in carcere l'uomo che la scora settimana aveva ucciso il padre

Si è suicidato in carcere l’uomo che la scorsa settimana aveva ucciso il padre nel giardino di casa. A trovarlo il compagno di cella

Si è suicidato in carcere Federico Gaibotti, l’uomo che la scora settimana aveva ucciso il padre Umberto (65 anni) al culmine di una lite nel giardino di casa. La vicenda era accaduta venerdì 4 agosto a Cavernago in provincia di Bergamo.

Secondo quanto raccontato al gip dal 30enne, che poi si è consegnato alle forze dell’ordine, raggiunta l’abitazione del padre, si sarebbe appropriato dell’iPad del genitore per darlo a una ragazza che lo stava attendendo in macchina, una Bmw parcheggiata fuori casa. Probabilmente si è trattato del tentativo di saldare un debito di circa 200 euro, probabilmente un debito di droga, vista la dipendenza del giovane dalle droghe.

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Arrestato, l’uomo è stato portato nel carcere di via Gleno a Bergamo, dov’era detenuto da una settimana. Ieri, la scoperta da parte del suo compagno di cella, che non vedendolo tornare dal bagno è andato a cercarlo. L’uomo si è tolto la vita usando la maglietta che aveva indosso.

A causa dei suoi problemi di tossicodipendenza, Federico Gaibotti voleva togliersi la vita. Aveva esternato il suo desiderio di morire anche al padre e sembra che gli avesse anche chiesto di aiutarlo.

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