Scherma, Bebe Vio alla Camera: il suo intervento

Bebe Vio

Ha parlato ieri, 19 settembre, nell’Aula di Palazzo Montecitorio

Nella giornata di ieri, 19 settembre, alle 17, Bebe Vio è stata protagonista ed è intervenuta a Montecitorio in occasione della Cerimonia dedicata al 75° Anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione.

Dopo l’indirizzo di saluto del Presidente della Camera dei deputatiLorenzo Fontana, hanno preso la parola oltre a Bebe Vio Grandis, i Presidenti emeriti della Corte Costituzionale, Giuliano Amato e Giancarlo Coraggio, e la Presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra.
Il tenore Andrea Bocelli ha cantato l’Inno Nazionale italiano e il brano “Nessun dorma” tratto dall’opera “Turandot” di Giacomo Puccini. Sarà presente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
La schermitrice, prossima ai Mondiali paralimpici di Terni si è soffermata sull’importanza dell’istruzione.

«Io l’ho sempre vista come un mezzo per ottenere quello che vorrei nella vita. Tutti noi abbiamo un sogno. E l’istruzione ci dà la possibilità e il potere di poterci arrivare. Per riuscire a realizzare i nostri sogni la cosa indispensabile è riuscire a trasformarli in obiettivi. Per me la scuola è sempre stato quel luogo stupendo dove potevo fare squadra con i miei compagni di classe. Sono entrata in nazionale a 14 anni, però i miei compagni di classe sono sempre stati la mia fortuna. Io tornavo da qualsiasi gara e i miei compagni di classe mi spiegavano una materia e mi davano una mano. Adesso mi sono finalmente laureata».
Un traguardo difficile ma finalmente portato a casa: «tutti mi hanno sempre chiesto è: “Ma come fai a trovare il tempo? Come fai a studiare e allenarti tante ore al giorno? Come fai a fare tutto quanto insieme?”. In realtà secondo me siamo bravissimi a inventarci scuse, tantissime scuse per trovare un motivo per non riuscire a farlo. Tantissime scuse per dire “no, vabbè, ma adesso non posso”, “no, adesso non ce la faccio”. In realtà il tempo non significa avere tempo ma riuscire a trovarlo. La mia fortuna è essere un atleta: tra le gare e in viaggio ho la possibilità di studiare. Tutto ciò per dirvi: ragazzi, sognate, sognate tantissimo. Provate a realizzare tutti i vostri sogni, fateli diventare obiettivo, datevi da fare. Poche scuse e lavorate».

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