Incidente di Mestre, tra i sopravvissuti due fratellini tedeschi. Il loro racconto

Incidente di Mestre, tra i sopravvissuti due fratellini tedeschi. Il racconto di come sono stati salvati dal compagno della madre
Nel drammatico incidente di Mestre non c’è solo il racconto delle vittime, ma anche quello dei sopravvissuti. Alcuni di loro combattono tra la vita e la morte, dopo le gravi ferite subite nell’impatto con il suolo. Tra questi c’è Marko Bakovic, 24 anni, che era in viaggio con la moglie 25enne. La coppia si era appena sposata ed era in attesa di un figlio.
Tra i sopravvissuti anche due fratellini tedeschi di quattro e tredici anni, attualmente ricoverati nel reparto di Pediatria a Treviso. I medici hanno dato rassicurazioni sulle loro condizioni di salute, nonostante le lesioni subite. La bambina ha riportato una frattura al femore, mentre il maggiore ha lesioni vertebrali ma non rischia di perdere l’uso delle gambe. Se le lesioni fisiche guariranno presto, quelle morali e del cuore saranno difficili da superare. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il maggiore chiede notizie della madre, purtroppo deceduta, del nonno e dell’amichetta.
❌ #Marghera (VE), bus precipitato da cavalcavia: 15 persone soccorse dai 60 #vigilidelfuoco al lavoro, conclusa l’ispezione all’interno del mezzo. Verifica in corso per escludere presenza di persone sotto il pullman [#3ottobre 22:00] pic.twitter.com/LyCjmScE5j
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) October 3, 2023
Poi ha anche raccontato che a salvargli la vita è stato il patrigno – e padre della sorellina – che ha protetto lui e la bambina con il proprio corpo. L’uomo, fortunatamente, si è salvato. «Il mio patrigno ci ha protetti» ha raccontato il bambino. L’uomo è ricoverato a Treviso, insieme ad altre due persone: una sua coetanea ucraina in terapia intensiva, mentre un cinquantenne spagnolo è stato operato nella notte per diversi traumi. «Sono tutti e cinque casi importanti, di diversa gravità, e per tutti è richiesta un’attenzione particolare» sottolinea il responsabile di Psicologia, Sergio Cassella. Altri feriti gravi sono ricoverati a Dolo.
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«I feriti hanno ricordi confusi non sono ancora nella fase della consapevolezza di quello che è successo o di quello che potrebbero aver perso» spiega Rita Lorio, responsabile della Psicologia dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove sono ricoverati altri cinque superstiti. «Dicono molte cose – racconta Chiara Berti, la direttrice medica della struttura – chiedono informazioni dei cari che erano insieme a loro. C’erano nonni, nipoti, coniugi… E ognuno chiede della propria famiglia».
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