Mestre, ecco cosa sappiamo sulle cause dell’incidente

Mestre, ecco cosa sappiamo sulle cause dell'incidente

Mestre, ecco cosa sappiamo sulle cause dell’incidente. Sul bus viaggiavano turisti di diverse nazionalità

Continua in lavoro di esperti e forze dell’ordine per capire le cause dell’incidente, che ieri ha causato a Mestre la morte di 21 persone. Il bus turistico è caduto in una scarpata, facendo un volo di almeno 15 metri. Uno dei vigili del fuoco impegnato nei soccorsi ha detto al Corriere della Sera: «Se l’impatto con il terreno fosse avvenuto su una fiancata, non ci sarebbero stati così tante vittime e feriti gravi».

Invece, il mezzo elettrico è caduto, capovolto, sulla parte superiore, non lasciando scampo alla maggior parte dei viaggiatori. Ma cosa ha potuto provocare l’incidente? A questa domanda si cerca di dare una risposta e le ipotesi sono di diversa natura. Si parla di un malore dell’autista o di una manovra azzardata.

Fondamentale per la ricostruzione dell’incidente è il video postato sui social, in cui si vede il bus poco prima di precipitare. Dal video lo si vede fare all’improvviso una manovra che lo porta a destra e a percorrere un trentina di metri attaccato al guardrail, ma la presenza di una interruzione ha dato al mezzo la possibilità di infilarsi e precipitare. «Quelle barriere non sono a norma secondo le leggi vigenti, ma lo erano all’epoca in cui vennero progettate» dice Renato Boraso, assessore alla viabilità del Comune di Venezia, che ha ereditato dall’Anas la gestione di quel tratto di strada. I varchi presenti nel guardrail sarebbero stati chiusi il prossimo anno con i fondi del Pnrr: quella strada rientra infatti nelle opere considerate «vie strategiche di comunicazione ai fini della protezione civile».

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Intanto, tutte le vittime dell’incidente sono state identificate. Tra le persone coinvolte c’è anche una coppia di sposi Marko Bakovic, 24 anni, operaio edile e calciatore in una squadra dalle parti di Spalato, lo Sloga Mravince, ora in rianimazione e la moglie 25enne, Antonela Perkovic, incinta di due mesi, morta nell’impatto. Poi un’intera famiglia, gli Ogrezeanu, tutti rumeni: Aurora Maria, 8, Georgiana Elena, 13, Mihaela Loredana, 42 e Mircea Gabriel, 45. Tra le vittime anche una bimba tedesca di circa un anno e mezzo. Il riconoscimento delle vittime non è stato facile: «Molte delle vittime — ha raccontato il procuratore di Venezia Bruno Cherchi — non avevano appresso i documenti».

Fonte immagine: https://www.vigilfuoco.tv/veneto/venezia/venezia/bus-precipitato-da-viadotto-quindici-persone-soccorse-dai-vigili-del-fuoco

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