Femminicidio di Giulia Cecchettin, i dettagli che Filippo dovrà chiarire

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Femminicidio di Giulia Cecchettin, i dettagli e gli aspetti che Filippo dovrà chiarire una vota estradato in Italia

A Lipsia si è fermata la fuga di Filippo Turetta, il giovane ritenuto colpevole della morte dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Con il passare delle ore emergono nuovi dettagli, che fino ad oggi sono stati tenuti nascosti dagli inquirenti. Tra questi ci sarebbe il ritrovamento a Fossò nella zona industriale, dove sono state rinvenute le chiazze di sangue e dove le telecamere hanno ripreso la scena dell’aggressione, di un coltello spezzato. Potrebbe essere l’arma usata da Filippo per colpire la ragazza. Da una prima analisi del corpo, le coltellate rilevate sarebbero almeno una ventina.

Nei confronti di Turetta, l’accusa è di omicidio volontario aggravato. Il pm Petroni contesta anche l’aggravante del rapporto sentimentale, mentre si sta valutando l’ipotesi della premeditazione. Quest’ultima potrebbe essergli imputata per una serie di elementi, ovvero il coltello e la fuga. Per queste aggravanti Turetta rischia l’ergastolo e non è più possibile accedere al rito abbreviato, con lo sconto di pena, ma si finisce di fronte alla Corte d’assise.

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Molti sono gli aspetti da chiarire, come il luogo dove è morta Giulia. Nel video si vedrebbe Turetta colpire solo una volta la giovane, mentre le coltellate sarebbero una ventina. Dunque, dove e quando Giulia è stata uccisa?

Tutti questi aspetti potranno essere chiariti dall’autopsia e dallo stesso Turetta. Si attendono le fasi di estradizione del giovane dalla Germania. Turetta avrebbe già acconsentito alla consegna in Italia, la quindi entro 10 giorni sarà riportato nel nostro Paese.

Ai cronisti il legale della famiglia Turetta, Emanuele Compagno ha detto: «Ho parlato con la famiglia telefonicamente, erano evidentemente scossi dopo la notizia dell’arresto». Poi ha aggiuto: «Mi sono messo in contatto con le autorità tedesche, sto cercando di parlare con lui per capire come stia e di cosa abbia bisogno. Non credo che la procedura sia così veloce, non credo che possa esserci un rientro».

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