La morte di Giulia Cecchettin e la fuga di Filippo Turetta. I dettagli

Ragazzi scomparsi, convocati in caserma i genitori di Giulia

La morte di Giulia Cecchettin e la fuga di Filippo Turetta. I dettagli della vicenda secondo quanto trapelato fino ad ora

Si sono spente le speranze di ritrovare Giulia Cecchettin, quando nella tarda mattinata di ieri il suo corpo è stato rinvenuto nel lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Secondo una prima ispezione cadaverica, Giulia sarebbe stata colpita con diverse coltellate alla gola e alla testa. Inoltre, le ferite alle mani e alle braccia testimonierebbero il tentativo della giovane di opporsi alla furia del giovane.

Secondo la ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine, Filippo avrebbe abbandonato il corpo di Giulia al bordo della strada e l’avrebbe lasciato rotolare lungo un dirupo per una cinquantina di metri. Secondo gli inquirenti, sarebbe avvenuto nella notte tra sabato 11 e domenica 12 novembre. Poi Filippo avrebbe iniziato la sua fuga verso l’Austria.

“Adesso è il momento del dolore e di stringersi attorno alla famiglia. Il lavoro degli investigatori ha portato intanto a ritrovare Giulia. Ora è anche il momento di individuare le responsabilità e le dinamiche di questa vicenda, per le quali ci affidiamo ancora alle forze dell’ordine”. Lo ha detto, in una breve dichiarazione davanti alla villetta dei Cecchettin, l’avvocato Stefano Tigani che, con l’associazione Penelope, sta assistendo la famiglia.

La sorella di Giulia, Elena Cecchettin ha scritto sui social: «È stato il vostro bravo ragazzo», riferendosi ai genitori di Filippo

“Filippo si avvicini alle forze dell’ordine e si costituisca, assumendosi le proprie responsabilità”, hanno detto i genitori. Il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi ha dichiarato: “È un appello al ragazzo affinché si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti”. “Speravamo di non dover dare questa notizia – ha aggiunto, riferendosi al ritrovamento del corpo di Giulia – ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca”.

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«L’ipotesi è che aveva pianificato qualcosa, magari non di ucciderla ma di andarsene con lei», «Non si sa se la ragazza sia morta prima o durante il tragitto o dove è stata rinvenuta» scrivono gli investigatori. In una precedente storia sempre sui social, Elena aveva rilanciato un altro post, stavolta dell’attivista Carlotta Vagnoli: «Prevedibile dalla descrizione di quel bravo ragazzo, troppo bravo: non farebbe male neanche a una mosca. Certo, a una mosca no. Ma a una donna, beh, quella è tutta un’altra storia».

Filippo continua la sua fuga, le ricerche continuano serrate e sono state coinvolte anche le autorità elvetiche. Intanto gli investigatori hanno scandagliando il pc di Filippo e si è scoperto che aveva cercato online come reperire kit di sopravvivenza in montagna, percorsi, mappe e tracciati del Tirolo. Non si esclude che parte del suo piano omicida fosse premeditato.

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