Atletica, Filippo Tortu: “Insegnare lo sport è una sfida”

Tortu

Il monologo dell’azzurro

È in onda ieri, martedì 24 ottobre, a “Le Iene” il monologo di Filippo Tortu.

Il velocista italiano campione olimpico della staffetta 4×100 metri, è stato ospite della quarta puntata dello show nella prima serata di Italia 1.

L’atleta fa una riflessione sul mondo dello sport, da diversi giorni al centro dell’attenzione più per gli scandali che per le sue imprese.

«In questi giorni si è parlato molto dei valori e della formazione degli atleti professionisti. Io credo che una rivoluzione culturale nello sport debba ripartire dalle scuole, dove l’educazione fisica spesso è concepita come l’occasione per giocare con un pallone senza troppi pensieri, o ripassare per l’interrogazione dell’ora successiva.

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Io mi sono innamorato dell’atletica grazie a un documentario sulla vittoria di Livio Berruti nei 200 metri alle Olimpiadi di Roma, e credo che mostrare e raccontare ai ragazzi le grandi imprese sportive possa essere il primo passo per emozionare e trasmettere i veri valori dello sport.

Lo sport fa stare in salute, ma va messo al centro delle nostre vite e dei programmi scolastici per tante altre ragioni: perché ti porta fuori dalla tua comfort zone e ti costringe ad affrontare i tuoi limiti; perché ti insegna a mantenere la calma sotto pressione, a prenderti le tue responsabilità, a esserci per gli altri, a rispettare loro e le regole, tutte lezioni che ti porti dietro a vita.

Qualcuno dirà che è difficile, che mancano le strutture e i fondi, ma questo cambiamento da qualche parte deve pur iniziare. Perché insegnare lo sport è una sfida che si vince non solo quando un ragazzo diventa un atleta professionista, ma quando diventa un essere umano migliore. Solo allora si vince tutti, per davvero».

 

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