Suicidio Giovanna Pedretti, la figlia risponde a Selvaggia Lucarelli

È morta Giovanna Pedretti, la ristoratrice oggetto di polemiche sul Web

Suicidio Giovanna Pedretti, la figlia risponde a Selvaggia Lucarelli. Ecco cosa ha detto Fiorina D’Alvino

Fiorina D’Alvino, 28 anni, è la figlia di Giovanna Pedretti, la donna che si è tolta la vita dopo il caos mediatico sollevato in seguito alla reazione ad una recensione negativa che la ristoratrice di Lodi aveva ricevuto.

La giovane ha scritto nelle storie di Instagram (parole riportate dal Corriere della Sera) rispondendo direttamente a Selvaggia Lucarelli: «L’accanirsi è pericoloso. Grazie cara “signora” per aver massacrato in via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima».

La ragazza risponde, dunque, direttamente a Selvaggia Lucarelli, commentando un post in cui la blogger ha scritto: «La coda del 2023 e l’inizio del 2024 insegnano una cosa sola e molto precisa: i social sono pericolosi. La cattiva informazione è pericolosa. La superficialità è pericolosa. La distanza tra l’altare e la polvere è un nanosecondo».

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La figlia di Giovanna Pedretti è poi tornata sui social qualche ora dopo per denunciare la presenza assillante delle telecamere fuori dalla loro abitazione: «Siamo assediati dai giornalisti. Qualcuno li mandi via».

Le indagini hanno evidenziato che la famiglia non aveva problemi economici, dunque l’ipotesi del suicidio resta la più accreditata. Anche se si ipotizza il reato di istigazione al suicidio. La Procura guidata da Maurizio Romanelli indaga per istigazione al suicidio, una misura necessaria per effettuare verifiche tecniche. Aperto, dunque, un fascicolo contro ignoti. Si indaga per capire se la recensione sia stata effettuata da un utente o sia stata scritta dai ristoratori per attirare l’attenzione.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera: “I carabinieri del colonnello Alberto Cicognani risaliranno all’identità dell’apparecchio fonte della recensione (un cellulare, un pc) e chiederanno approfondimenti a Google. Restano la conferma dell’assenza di biglietti d’addio e «spiegazioni» nonché quella di mancate azioni come la sistemazione di beni personali e arredi, il pagamento di bollette e la risposta a email che lascino ipotizzare una preparazione al suicidio con un «congedo». Non sono emerse ricerche online sui modi e mezzi per togliersi la vita”.

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