Caso Pozzolo, emerge il giallo del porto d’armi. I dettagli

Caso Pozzolo, vittima e testimoni smentiscono la versione del deputato

Caso Pozzolo, emerge il giallo del porto d’armi. Il PD chiede una interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi

Il caso Pozzolo sembra tutt’altro che dimenticato, anzi si arricchisce di un nuovo tassello. Sembra emergere un altro giallo. Oltre a dover accertare chi abbia sparato il colpo che ha ferito il genero di uno degli uomini della scorta di Delmastro, dubbi da chiarire sorgono anche sul porto d’armi rilasciato al parlamentare.

Secondo quanto emerso fino ad ora, il porto d’armi sarebbe stato richiesto da Pozzolo dopo la sua partecipazione ad un convegno, nella veste di membro della commissione Esteri della Camera, sulla situazione dei cristiani in Iran. In seguito, il parlamentare avrebbe temuto ripercussioni verso la sua persona per mano dei pasdaran. Per questo motivo avrebbe fatto richiesta di porto d’armi per difesa personale.

In merito a ciò, le autorità avevano chiesto il parere dei carabinieri, un parere non vincolante, a cui hanno risposto di “non avere espresso alcun parere negativo”, ma il comando provinciale di Biella afferma di avere comunicato “solo di non essere in possesso di elementi utili di valutazione” in riferimento ai timori espressi da Pozzolo. Secondo quanto riportato da Ansa.it, “la Questura non ha fornito pareri su una richiesta che Pozzolo, già in possesso del porto d’armi per uso sportivo, aveva avanzato dopo il trasferimento della residenza a Campiglia Cervo. La Prefettura ha quindi dato il via libera. Tutto questo è avvenuto a metà dicembre, poche settimane prima di Capodanno”.

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La vicenda ha sollevato le critiche del PD che ha annunciato una interrogazione urgente al ministro Piantedosi: “Si rende necessario un immediato intervento del ministro – ha dichiarato l’esponente Dem, Federico Fornaro – per verificare le ragioni di questa procedura alquanto irrituale seguita dalla prefettura biellese”.

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