Strage di Erba, al via la revisione del processo

Strage di Erba, al via la revisione del processo

Strage di Erba, al via la revisione del processo. La prima udienza si terrà il primo Marzo. Il legale: “è una grandissima soddisfazione professionale”

La strage di Erba fu un caso di omicidio plurimo commesso a Erba, in provincia di Como, l’11 dicembre 2006. Le vittime furono quattro: Raffaella Castagna, il figlioletto Youssef Marzouk di due anni, la madre di Raffaella, Paola Galli, e la vicina di casa Valeria Cherubini.

L’evento si verificò in via Armando Diaz, 25, in un condominio noto come “il Ghiaccio”. La sera dell’11 dicembre, verso le 20:30, è divampato un incendio all’interno di uno degli appartamenti dell’edificio. I vigili del fuoco sono riusciti a spegnere le fiamme e a trovare i corpi delle vittime.

Raffaella Castagna e il figlio Youssef sono stati uccisi a coltellate e con una spranga. Paola Galli è stata uccisa a colpi di coltello. Valeria Cherubini è stata colpita e all’arrivo dei soccorritori la donna era ancora viva. Il decesso è poi sopravvenuto per accumulo di monossido di carbonio.

L’unico sopravvissuto all’eccidio è Mario Frigerio, marito di Valeria Cherubini. Frigerio è stato gravemente ferito e ha riportato un trauma cranico e lesioni multiple. Le indagini della polizia conducono a Olindo Romano e Rosa Bazzi, due vicini di casa delle vittime. Romano e Bazzi vengono arrestati il 15 dicembre 2006 e confessano l’omicidio.

I due coniugi sostennero di aver agito per motivi passionali. Raffaella Castagna e suo marito Azouz Marzouk erano stati loro vicini di casa e, secondo Romano e Bazzi, avevano spesso litigato e vessato la coppia. La confessione di Romano e Bazzi verrrà successivamente ritrattata. I due coniugi affermano di essere stati costretti a confessare da parte della polizia. Il processo a Romano e Bazzi si conclude il 28 luglio 2009. I due vengono condannati all’ergastolo per quattro omicidi pluriaggravati.

La sentenza sarà poi confermata in appello nel 2011 e in Cassazione nel 2012. Ora, nel gennaio 2024, la Corte d’appello di Brescia autorizza la revisione del processo a Romano e Bazzi. La revisione è stata richiesta dal legale dei due coniugi, che sostiene che le indagini siano state condotte in modo superficiale e che ci siano prove a favore dell’innocenza dei suoi assistiti. La prima udienza del processo di revisione si terrà il 1 marzo 2024, In questa data si stabiliranno – si legge sul Corriere della Sera – “quali «nuove» fonti di prova potranno entrare nel processo bis fra le tante citate nelle tre richieste. Per esempio sette nuove consulenze, intercettazioni ambientali, telefoniche, audio, video, una decina di testimoni, rilettura di una parte degli atti…”

Leggi anche: Ecuador nel caos, a un passo dalla guerra civile

“Sono contento, è una grandissima soddisfazione professionale che mi ripaga di tutta una serie di ostacoli e angherie degli ultimi tempi. Sono contento perché vuol dire che evidentemente non ho sbagliato”, ha commentato il pg di Milano Tarfusser ad Adnkronos. “Più leggo gli atti e più ci credo, ora tocca alla corte di Brescia. Io sono professionalmente felice”, conclude.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *