
Omicidio di Mestre, per il gip si è trattato di un agguato e non della reazione inaspettata ad un tentativo di furto
Secondo il gip di Venezia, in base a quanto emerso dagli interrogatori dei due cugini moldavi, Radu e Marin Rasu, ritenuti responsabili dell’uccisione di Lorenzo Nardelli a Mestre, il delitto sarebbe un “agguato pianificato”.
Il legale dei due accusati, l’avvocato Jacopo Trevisan, ha riferito di non saper perché il giudice ipotizzi la pista di “una trappola”. I due cugini hanno ribadito al gip che avrebbero reagito a un tentativo di furto.
Secondo quanto emerso dai primi risultati dell’autopsia, Nardelli sarebbe stato massacrato di botte e che la morte è sopraggiunta in seguito ai violenti colpi ricevuti a mani nude, alla testa e al torace. Sappiamo che i due responsabili sono stati colti in flagranza di reato e che la vittima è stata colpita all’interno di un ascensore.
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Secondo quanto riportato da Tgcom24: “il referto del medico legale Cristina Mazzaroli parla di politrauma cranico e toracico con lesioni da “trattenimento” riscontrate sulle braccia del giovane, che potrebbe essere stato bloccato da uno dei due indagati, e picchiato selvaggiamente dall’altro mentre i tre si trovavano nell’ascensore”.
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