“Nessuno si farà male” il quinto libro di Valeria Valcavi Ossoinack

“Nessuno si farà male” il quinto libro di Valeria Valcavi Ossoinack

“Nessuno si farà male” il quinto libro di Valeria Valcavi Ossoinack. la recensione

Jean è un giovane di buona famiglia, tutta la sua vita sembra in qualche maniera gestita dalle ambizioni lavorative di Philippe, suo padre. La sua vita inizierà a prendere una piega diversa, quando una bugia spingerà Jean fuori di casa fino all’inizio di una carriera dissoluta, dove le “cattive amicizie” faranno il resto. Una storia dove radici e denaro, camminano di pari passo, e dove il mordente crime, rende il nuovo libro di Valeria Valcavi Ossoinack di grande successo.

Il testo fin dalle prime pagine svela la sua componente altamente crime. Jean è riverso sul suolo e sta perdendo conoscenza. Sarà proprio in quel momento, che l’autrice attraverso una ricostruzione accurata del passato, metterà le basi per un romanzo che funziona.

Jean è di buona famiglia, e attraverso il suo personaggio, l’autrice sarà in grado di presentare uno spaccato sociale di grande importanza. Da un lato vi troviamo infatti l’alta borghesia della famiglia Moreau e quella si Sophie, la ragazza di Jean. Dall’altra, l’autrice sarà in grado di ricostruire il degrado della banlieau francese. I cosiddetti bassi fondi presenteranno due personaggi ben riusciti: Rène e Omar. Tra i due vi sarà un rapporto fraterno, messo su dalle stesse necessità e ambizioni. Insieme a Jean e Simon, saranno la mano armata di un gruppo di fuoco ben assortito. Se da un lato vi troviamo la forza bruta, dall’altra infatti vi è l’astuzia mentale di Simon.

Saranno molti i colpi riusciti, che pagina dopo pagina, accompagneranno il lettore in una storia fitta di colpi di scena: ci sarà la rapina di Orlèans, quella a scapito della gioielleria Bonet e Girard e quella a danno delle sorelle Eluard a Reins. Ognuna di esse è raccontata con estrema minuzia, attraverso una narrazione coinvolgente e dinamica.

Il concetto di bene e male, viene ben eviscerato, da un’autrice che attraverso una serie di metafore, regala al lettore una visione di chiaro scuri soddisfacente. L’autrice, infatti, racconta di una “linea sottile”, capace persino di annullarsi in alcuni casi.

Saranno tuttavia, gli affari con Von Stratten a gettare il gruppo in una via senza ritorno, dove la morte di tre agenti decreta la fine di quella che Jean, il protagonista, definisce in qualche maniera “una rapina dove nessuno si farà del male”. Un mantra che si ripete ad ogni colpo, capace non solo di frantumare un’illusione, ma di regalare al testo un titolo vincente e funzionale.

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Un libro ben riuscito, di fatti, quello della Ossoinack, che pagina dopo pagina indaga diverse tematiche in maniera esaustiva: violenza domestica, il potere del dio denaro, l’amore assolutorio, le ambizioni familiari, il sangue e la componente criminale. Un romanzo che ben collega dentro la sua struttura una serie di tematiche e che pagina dopo pagina accompagna il lettore in un contesto adrenalinico, capace fino alla fine di tenere col fiato sospeso.

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