Il tumore raro di Tathiana Garbin: “Mi hanno tolto anche la milza”

Garbin

Il racconto dell’ex tennista

Tathiana Garbin ha confessato da qualche mese di star affrontando le cure per combattere un raro tumore. A Corriere ha così parlato del suo status di salute dopo la recente operazione e di come sia andato il Natale.

«Riservato, ma non meno sentito: mi hanno tolto anche la milza e non ho gli anticorpi che il mio fisico dovrebbe produrre. Incontro i parenti con la mascherina, però la situazione richiedeva massime precauzioni. Quindi ho trascorso il Natale con mia moglie Ylenia, la mia famiglia, la persona che è rimasta sempre con me anche nei momenti più difficili, quando la sofferenza ti toglie qualsiasi lucidità».

Leggi anche: Tennis, come sta Tathiana Garbin? La sua lotta al tumore

Il tumore è stato scoperto a NY dopo un mal di pancia e n mese dopo ha avuto una prima operazione e un mese fa la seconda operazione.

Ci sono però state delle complicazioni e ora sta cercando di riprendersi.

La Garbin dice: «L’Ospedale Cisanello di Pisa, dove sono stata operata tutte e due le volte (la prima dai professori Morelli e Di Candio, la seconda per un intervento molto complicato dal professor Lippolis), mi ha dimessa a ridosso del Natale, il vero regalo. Sono state settimane difficilissime, un percorso pieno di dolore ma può succedere: asportato il peritoneo, le aderenze a livello intestinale possono occludere l’intestino. Ho risolto senza necessità di una terza operazione, mi considero fortunata. Alla fine riesco sempre a uscirne in piedi».

Poi: «È una vita che mi preparo per una sfida così grande. Ma le sfide non le scegliamo, arrivano: bisogna essere pronti ad affrontarle. Aver giocato a tennis ad alto livello, e averlo insegnato (trasferire agli altri è un passaggio fondamentale), ha avuto un ruolo importante in questa vicenda. Quando mi hanno diagnosticato lo pseudomixoma peritonei, il tumore che origina dall’appendice e che colpisce una persona su un milione, ero pronta: mentalmente e fisicamente. Sono tornata in campo per il match della vita, voglio essere d’esempio per le mie giocatrici. L’esempio è fondamentale».

La Garbin, ex numero 22 del mondo, si è soffermata anche sulla decisione di condividere o meno la malattia.

«Ci ho pensato tanto, la malattia spesso viene vissuta con vergogna e a Siviglia, in Billie Jean King Cup, era giusto che tutta la luce l’avessero le ragazze. Finito il torneo, mi sono convinta di poter dare un contributo alle persone in difficoltà: ho visto tanta sofferenza, e qualcuno che non ha reagito e non ce l’ha fatta. Ho iniziato a scrivere per aiutare me, per osservare da fuori cosa mi stava accadendo. Rileggermi, anche oggi, mi serve. Mi hanno scritto in tantissimi. Comunicare la malattia significa anche farsi aiutare: tendere la mano è un grande atto di coraggio».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *