Gian Piero Rotoli, l’intervista: “sogno un ruolo da protagonista”

Gian Piero Rotoli, dopo la partecipazione alla serie Le indagini di Lolita Lobosco sogna un ruolo da protagonista a tuttotondo

Ieri si è conclusa la fiction Rai “Le indagini di Lolita Lobosco”, con un finale aperto, che ci annuncia una seconda stagione. La fiction ha riscosso il gradimento del pubblico, che si è appassionato alle vicende lavorative e private della Lobosco, interpretata da Luisa Ranieri, ma si è anche affezionata agli altri membri del cast. Per questo motivo, oggi conosciamo Gian Piero Rotoli, che nella fiction interpreta l’agente di polizia Silente.

Raggiunto al telefono, Gian Piero Rotoli, con la sua voce calda e sicura, ci ha raccontato la sua esperienza sul set della fiction, che ha rappresentato per tutti “una boccata di ossigeno” dopo un periodo, quello del lockdown, particolarmente difficile. Racconta Rotoli: “dovevamo iniziare le riprese il 9 marzo, il giorno dopo l’inizio del lockdown, ma già a fine febbraio abbiamo saputo che era tutto rimandato. Abbiamo, poi, iniziato a lavorare a giugno, quanto i contagi erano calati e per noi tutti è stato fondamentale”.

Le riprese si sono svolte seguendo un rigido protocollo di sicurezza, che ha permesso a tutti gli attori di lavorare in piena sicurezza e sul rapporto con gli attori Rotoli ha aggiunto: “Quello di Lolita Lobosco è stato un cast bello, composto da grandi protagonisti e tantissimi attori giovani e poi la location era straordinaria. È stata un’esperienza piacevole e divertente, ma anche fortemente formativa. Questa fiction è una commedia divertente, che definirei quasi d’autore, grazie alla regia di Luca Miniero, un regista molto attento ad ogni settore, dalla fotografia alla messa in scena”.

Prima di interpretare l’agente Silente, Gian Piero Rotoli ha partecipato ad importanti lavori e fiction di grande successo. Tra le tante Un Posto al Sole, I Bastardi di Pizzofalcone, Che Dio ci Aiuti,tutte – ci dice – hanno contribuito alla sua formazione, ma una su tutte ha rappresentato un passo importante per la sua formazione di attore“.

Ma su tutte “c’è la partecipazione al film di George Clooney “Catch 22” sia perché si trattava di un set internazionale, sia per l’atmosfera che si respirava. Catch 22 è un film in costume, ambientato durante la Seconda guerra mondiale, che ci ha dato l’impressione di aver fatto un vero passo indietro nel passato. Inoltre, si respirava un’aria di familiarità. Ho stretto rapporti di amicizia con gli attori, a cui si aggiunge la crescita culturale e professionale: nel mio caso, la scena era diretta proprio da Clooney, il quale si è mostrato disponibile e professionale allo stesso tempo”.

Parlando della sua formazione Gian Piero Rotoli ci ha raccontato della sua passione per la scrittura e la letteratura, che nascono prima in ambito familiare, grazie all’influenza del padre, medico e docente universitario, poi a scuola: “ho una grande passione – ci racconta Rotoli – per la scrittura e la letteratura. Tutto nasce da ciò che vivevo in rapporto ai personaggi che scrivevo o che incontravo nelle mie letture.  Immaginavo le emozioni e attraverso la parola scritta cercavo di rappresentarle. Poi c’è stato l’incontro con il prof. di Lettere alle scuole medie, che mi ha fatto amare la materia e apprezzava ciò che scrivevo, tant’è che molti miei temi venivano letti ad alta voce in classe”.

Ed è proprio in quel periodo della giovinezza, tra scrittura e lettura, si fa forte nel cuore di Rotoli la convinzione di voler fare da grande l’attore. Così fa scorpacciate di film, apprezza le interpretazioni di un Leonardo Di Caprio nei primi film della sua carriera e di tutti gli altri cerca di carpire sfumature e segreti. Oggi è affascinato dai lavori cinematografici tratti dalle opere di Thomas Hardy e tra gli attori, molto apprezzati sono Anthony Hopkins, Al Pacino e tra gli italiani Elio Germano, Luca Marinelli. Tra i registi più apprezzati da Rotoli ci sono Saverio Costanzo e Xavier Dolan.

Nel suo futuro professionale, che lo vedrà di nuovo sul set di Le indagini di Lolita Lobosco, c’è anche il film 14 minuti – Una storia d’amore, il nuovo film di Ivan Cotroneo con Carlotta Natoli e Thomas Trabacchi, in cui Rotoli presta la sua voce ad una applicazione di allenamento a cui ricorre la protagonista. Ma il sogno di attore di Rotoli è quello di avere presto il ruolo di protagonista: “il mio sogno è quello di interpretare un ruolo da protagonista a tuttotondo, che sia film o serie tv, e mi piacerebbe molto l’ambientazione storica”.

A fine intervista chiediamo a Gian Piero Rotoli qualche notizia sulla sua vita privata e ci confessa di essere single e di amare molto gli sport. Ama andare in palestra, pratica nuoto, scherma medievale, appresa per esigenze cinematografiche, e gli scacchi. Per quest’ultimo sport si diletta nel gioco online e nelle partite di un minuto, che lo vedono a confronto, in una categoria semiprofessionale, a livello mondiale.

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