Femminicidio di Rossella Nappini, il movente potrebbe essere economico

Femminicidio di Rossella Nappini, il movente potrebbe essere economico

Femminicidio di Rossella Nappini, il movente potrebbe essere di tipo economico. Al vaglio degli inquirenti gli spostamenti delle vittima

Adil Harrati, il marocchino 45enne accusato di aver ucciso con almeno 20 coltellate Rossella Nappini, non ha risposto alle domande degli inquirenti e probabilmente si avvarrà della facoltà di non rispondere durante l’udienza di convalida del fermo.

I due avevano avuto una breve relazione pochi mesi prima. L’uomo lavorava come manovale e muratore a giornata e aveva condotto dei lavori nella casa dove ora viveva Rossella insieme all’anziana madre. Il giorno del delitto, l’assassino era in quella casa e sembra fosse armato. Per questo motivo oltre all’accusa di omicidio volontario, il pm gli contesta l’aggravante della premeditazione.

Si cerca di chiarire anche il movente del delitto, che potrebbe essere di natura economica. Gli zii della vittima hanno dichiarato: «Nostra nipote era molto preoccupata negli ultimi tempi, si era anche confidata con nostro figlio, che era suo cugino, con il quale si sentiva per messaggio praticamente tutti i giorni. Il marocchino non lo conoscevamo, ma era evidente che Rossella soffrisse per qualche motivo. E lunedì pomeriggio era uscita di casa per andare al bancomat delle Poste lì vicino a prelevare soldi».

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Come riportato dal Corriere della Sera, la vittima stava attraversando un brutto periodo. Quella con il presunto assassino era un’altra storia “che aveva finito per affliggere l’infermiera, già alle prese con la fine della convivenza con l’ex compagno e padre dei due suoi figli, che proprio a lui erano stati affidati, un paio di ricoveri in ospedale ed episodi che l’avevano segnata dopo i quali aveva sempre cercato di riprendersi”.

Nell’ultimo post sui social, la sorella della vittima, Monica Nappini, ha scritto: “Giustizia fatta adesso devi marcire in carcere”.

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