Femminicidio di Ancona, la confessione di Franco Panariello

Femminicidio di Ancona, la confessione di Franco Panariello

Femminicidio di Ancona, Franco Panariello: “il braccialetto elettronico non funzionava”. Sarebbe stato segnalato più volte

Per due volte Franco Panariello, l’assassino di sua moglie Concetta Marruocco, avrebbe segnalato almeno due volte il malfunzionamento del dispositivo elettronico che avvertiva del suo avvicinamento all’ex moglie. «L’ho detto una volta ai carabinieri di Fabriano, un’altra a quelli di Cerreto — ha raccontato nell’interrogatorio di garanzia —. Dopo una delle segnalazioni è pure intervenuto un tecnico per controllarlo».

L’uomo si era accorto del malfunzionamento «Perché sarebbe scattato l’alert quando non c’era alcuna ragione», mentre la sera del femminicidio avrebbe funzionato solo quando era troppo tardi, ovvero quando l’assassino era già arrivato in casa della sua vittima, entrando con una copia delle chiavi in suo possesso. Sul braccialetto «c’è una perizia in corso — dicono gli inquirenti — attendiamo l’esito per capire cosa sia realmente successo».

Sul perché abbia commesso il femminicidio, Panariello avrebbe detto: «L’ho fatto perché volevo solo intimidirla e costringerla a ragionare con me, ma appena sono entrato nella stanza da letto lei era già sveglia e ha cominciato ad urlare. A quel punto l’ho colpita. Dopo è arrivata mia figlia». L’uomo, poi avrebbe aggiunto: «In questa storia voi non mi avete mai voluto ascoltare. Vengono prese in considerazione solo le ragioni delle donne, noi non veniamo mai creduti».

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La donna sarebbe stata uccisa da 40 coltellate, alcune superficiali. A tornare sul delitto è stata la figlia (che ha avviato un percorso per il cambio di genere), che sul profilo Facebook del padre, risponde ai commenti: «Sono il figlio, lo stesso che ha visto l’uomo “non così violento” accoltellare la madre davanti ai suoi occhi, lo stesso figlio che ha visto la madre soffrire tutti i giorni perché la picchiava tutti i giorni». E ancora: «…si deve combattere perché non succedano più queste cose». «È ora che si faccia giustizia per tutti e soprattutto per mia madre che era una donna fantastica. Bisogna parlarne, anche se io lo faccio con un buco incolmabile nel cuore. Mia madre non vorrebbe che questo possa succedere ad altre. La violenza di genere esiste, provata sulla mia pelle e dimostrata in modo orribile su mia madre».

Fonte immagine: https://www.facebook.com/photo?fbid=730928815743336&set=a.460133256156228

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