Femminicidio Ancona, uccide l’ex moglie a coltellate: le sue parole dopo l’arresto

Dopo l’arresto, al pm ha parlato di accuse «infamanti e ingiuste» che lo avevano portato a covare rabbia e vendetta contro la ex 

Un faccia a faccia dopo le accuse che la ex gli aveva rivolto in tribunale si è trasformato nell’ennesimo femminicidio: Panariello l’ha uccisa con una quindicina di coltellate. E dopo il massacro della ex moglie, ha detto alla figlia sedicenne di chiamare i carabinieri. Erano accuse «infamanti e ingiuste» che lui non sopportava, così ha dichiarato dopo l’arresto al pm Paolo Gubinelli.

La vittima si chiamava Concetta Marruocco ed era un’infermiera di 53 anni che lavorava presso gli ambulatori ospedalieri di Matelica. La donna aveva denunciato Panariello lo scorso marzo per violenza domestica non solo su di lei ma anche sulla figlia e aveva ottenuto l’allontanamento dell’uomo da casa. Ma neppure il braccialetto elettronico è servito a fermare la furia dell’uomo che l’ha uccisa. Non si sa se il braccialetto non abbia funzionato o se Panariello lo abbia manomesso.

Leggi anche–> Femminicidio ad Ancona, uccide la moglie a coltellate e chiede alla figlia di chiamare il 112

Dal 14 settembre scorso, l’uomo covava dentro la rabbia, dopo averla incontrata per l’ultima volta in tribunale. Ed è lì che la donna ha raccontato delle violenze subite negli anni, parole “infamanti”, così le ha definite davanti al pm l’assassino di Concetta.

Entrambi originari di Torre del Greco, i due hanno altri due figli, oltre la ragazza sedicenne che si è svegliata nel cuore della notte con le urla della madre, uccisa barbaramente con una quindicina di coltellate al petto che non le hanno lasciato scampo. La figlia non avrebbe assistito all’omicidio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *