Emanuele Filiberto di Savoia rompe il silenzio e parla della comparsa del padre

Emanuele Filiberto

Nel weekend è venuto a mancare Vittorio Emanuele

Dopo la morte di Vittorio Emanuele di Savoia ha parlato, a Corriere della Sera, il figlio Emanuele Filiberto di Savoia.

«Mi sento il nuovo capofamiglia prima di tutto, e alla guida di un Casato che quando nonno Umberto II morì era ridotto a 30 cavalieri dei nostri ordini dinastici». Poi papà è riuscito a portare i cavalieri a oltre tremila, e a ridare vigore all’attività degli Ordini dinastici».

Emanuele Filiberto si è poi soffermato sugli ultimi giorni del padre.

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Emanuele Filiberto e gli ultimi giorni del padre

«Eravamo tutti in montagna nel la nostra casa di Gstaad e poi una brutta infezione alla gamba di papà ha richiesto l’ospedalizzazione dove gli antibiotici hanno avuto effetto sull’infezione ma hanno indebolito il suo fisico, il suo cuore e gli organi vitali di un uomo di 87 anni. Giovedì sembrava già arrivata la fine, poi un’inattesa ripresa. Abbiamo avuto la benedizione di due giorni ancora con lui che anzi in quei giorni regalati dal cielo sembrava essersi ripreso. Generoso, simpatico con gli amici in visita, come sempre era lui. Ed eravamo con lui quando sabato mattina se n’è andato».

Vittorio Emanuele verrà ora sepolto a Superga come spiega Emanuele Filiberto.

«Sì, papà ha sempre voluto che fosse così, la sua fine, lo ripeteva ed esaudirò questo suo ultimo desiderio. Il rito non sarà a Superga dove poi la famiglia stretta porterà la salma per il commiato finale, ma in Duomo a Torino. La camera ardente alla Venaria Reale, da venerdì nella cappella di Sant’Uberto per dar modo a quanti vogliono salutare papà Vittorio Emanuele di farlo».

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