Duplice omicidio di Cuneo, la madre di Sacha Chang: “Ha bisogno di me, non lo lascerò solo”

Duplice omicidio di Cuneo, la madre di Sacha Chang Ha bisogno di me, non lo lascerò solo

Duplice omicidio di Cuneo, la madre di Sacha Chang vuole stare vicina al figlio: “Ha bisogno di me, non lo lascerò solo”

È prevista per oggi, 21 agosto, nel carcere Cerialdo di Cuneo, l’udienza di convalida del fermo di Sacha Chang, il 21enne olandese accusato di avere ucciso, a Montaldo Mondovì (Cuneo), il padre Chain Fa Chang, 65 anni, e l’amico di famiglia Lambertus Ter Horst, di 60 anni.

Molto probabilmente il giovane si avvarrà della facoltà di non rispondere, mentre gli avvocati potrebbero chiedere alla madre del giovane la documentazione relativa ad una visita medica psichiatrica alla quale il giovane sarebbe stato sottoposto tempo fa in Olanda. Dopo l’omicidio, il giovane era fuggito sulle montagne di Mondovì per essere, poi, ritrovato dai Carabinieri in una chiesetta. Il giovane era in evidente stato confusionale, stremato e smarrito, che dal momento del ritrovamento non avrebbe rivolto la parola a nessuno.

Il legale della donna, l’avvocato Luca Borsarelli, fa sapere di «voler richiedere una perizia psichiatrica per Sacha. Sapere di una visita psichiatrica fatta in Olanda o che il giovane sia stato preso in carico da qualche centro specializzato ci sarà utile per capire come muoverci. La fuga può essere stata una reazione di spavento».

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«Siamo dalla parte di Sacha, non ci costituiamo parte civile», ha ribadito sempre il legale. «Sono a conoscenza dei problemi psichici di mio figlio — ha raccontato ai carabinieri la donna —. Sacha è in cura in un centro di Amsterdam ed era arrivato in Italia con mio marito per trascorrere qualche giorno di vacanza e trovare così un po’ di serenità». Ma «avevo sentito Chainfa la sera prima del delitto e, parlando di Sasha, mi aveva confermato di come fosse tranquillo. Non capisco cosa possa essere successo».

Marylke, la madre di Sacha, è tornata ad Amsterdam per recuperare la documentazione medica. «È una donna forte, coraggiosa. Si è trovata ad affrontare la morte ma anche a dover pensare al figlio — ha detto il legale, Borsarelli —. Si è anche informata se, in un futuro, Sacha potrà essere trasferito a Milano, più vicino all’aeroporto. Vuole essere presente nella sua vita. Vorrebbe poi fosse estradato in Olanda. Ma sarà tutto da valutare».

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