Basket, due anni dalla tragica scomparsa di Kobe Bryant

Il 26 gennaio la stella dei Lakers moriva in un tragico incidente

Nel cuore dei tifosi di Basket e non solo, Kobe Bryant ha lasciato un vuoto incolmabile. Sono così trascorsi due anni da quel terribile incidente.

Incidente d’elicottero, in California, in cui perse la vita non solo la stella dell’NBA ma anche la figlia 13enne Gianna e altre 7 persone.

Era una giornata come altre, Kobe, che aveva appeso le scarpe al chiodo si dedicava ai suoi progetti e alle figlie seguendo personalmente proprio Gianna che sognava un giorno la WNBA.

Un personaggio iconico, una leggenda del basket per cui al funerale ha pianto anche Michael Jordan.

Amato praticamente da tutti rispettato e ricordato per la sua umiltà e per la sua classe innata. Kobe Bryant era anche un po’ italiano.

Il padre Joe, ex giocatore, ha giocato per anni nel nostro paese da Rieti fino a Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia.

Arrivato nel 19984 a Rieti, Kobe scopre un nuovo mondo e riscopre il papà molto più presente rispetto a quando era in NBA.

Impara l’italiano, una lunga che non smetterà più di parlare e cui sarà sempre legato. Gioca a basket, affina la tecnica e diventa sempre più forte, anche del papà.

E poi gli anni in NBA dove fa la storia, stringe amicizie, legami importanti e diventa punto di riferimento della lega.

Vince cinque titoli NBA con i Lakers (con cui chiude la carriera) e vince anche due ori olimpici con la Nazionale Americana.

Sempre in prima linea per le donne e tutte le minoranze si impegna anche spesso per i giovani. Grazie alla sua lettera d’addio al basket, trasformata in un corto, vince anche il premio Oscar nel 2018.

Poi l’amore con Vanessa, conosciuta in età adolescenziale e mai più abbandonata e le loro quattro figlie a cui era legatissimo.

L’ultimo tweet a poche ore dalla scomparsa, per congratularsi con LeBron James che lo superava per punti realizzati, un addio, inconsapevole ma di classe.

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