Amadeus si racconta: «Questo il mio ultimo Sanremo, non farei mai il sesto»

Oggi spegne 61 candeline

Spegne oggi, 4 settembre, 61 candeline Amedeo Sebastiani, ovvero Amadeus. Il conduttore e direttore artistico di Sanremo si è così raccontato in un’intervista a Corriere della Sera.

Inevitabile parlare della sua imminente stagione tv, con “Affari Tuoi”, le serate all’Arena Suzuki e il Festival di Sanremo.«La selezione e la scelta delle canzoni è forse la cosa che mi piace di più. Ovviamente ho già dei pensieri, delle idee, a volte mi sveglio alle tre di notte per segnarmi uno spunto da sviluppare».

Poi parla del fatto che nella seconda e nella terza serata gli artisti in gara si presenteranno a vicenda: «Non so se è un’idea geniale ma sinceramente non ho pensato ai costi anche perché ogni anno non ho speso un centesimo in più rispetto al budget di Sanremo a fronte di un introito pubblicitario che è aumentato di anno in anno».

Sempre a proposito di Sanremo parla di polemiche e imprevisti: «Mi bastano quelli che mi sono capitati in tutti questi anni. Come dice Fiorello, io sono lo Swiffer delle polemiche, le attiro senza mai cercarle. Io mi concentro su altro: mi interessa il gradimento del pubblico, che funzionino gli ascolti, le canzoni e il mercato pubblicitario».

Amadeus si sofferma pure sull’aspetto della politica: «Sono sereno, non ho mai avuto rapporti con la politica, e i miei Sanremo non sono mai stati Sanremo politici. In passato sono stato attaccato da tutti: dalla destra e dalla sinistra, dal centrodestra e dal centrosinistra, quindi vuol dire che sono una persona libera. E penso che sia giusto che la politica non si occupi dai palinsesti».

Il conduttore poi ha dedicato un po’ di spazio alla gestione dell’ansia e all’ipocondria.

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«Vivo il mio lavoro come un bambino al parco divertimenti, sono felice di cominciare a registrare Affari tuoi, sono curioso di ascoltare le canzoni dei giovani e dei big a Sanremo. Faccio quello che sognavo di fare quando ero ragazzino. Sono come Dottor Jekyll eMister Hyde, divento un’altra persona. Probabilmente è dovuto al fatto che quando ero piccolo, a 7 anni, ho avuto la nefrite e sono stato ricoverato in isolamento per tre mesi; probabilmente non mi sono mai ripreso da quel trauma. La stanza dove sono stato ”ingabbiato” all’ospedale di Bussolengo in provincia di Verona me la ricordo nei dettagli come se fosse ieri».

Infine, Amadeus, che raggiunge quota cinque festival come Mike Bongiorno e Pippo Baudo precisa: «Sono onorato di essere vicino a due giganti, inimitabili, della tv. Ma questo è il mio ultimo Sanremo, mai mi sognerei di fare il sesto di seguito».

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