Stage di Capaci, ricordare Giovanni Falcone attraverso le sue parole

Giovanni Falcone

Stage di Capaci, ricordare Giovanni Falcone attraverso le sue parole: monito per il presente, speranza per il futuro

Le frasi di Giovanni Falcone, magistrato antimafia italiano ucciso dalla mafia nel 1992, continuano a risuonare con forza e attualità a distanza di oltre trent’anni. Le sue parole, cariche di coraggio, lucidità e determinazione, rappresentano un monito per tutti coloro che combattono contro la criminalità organizzata e l’ingiustizia. Alcune delle frasi che falcone ha pronunciato nel corso della sua vita ci restituiscono dei messaggi di speranza e coraggio.

“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”. Questo concetto sottolinea la responsabilità di tutti noi nel contrastare la mafia. Non possiamo delegare solo alle forze dell’ordine il compito di combatterla, ma dobbiamo fare la nostra parte denunciando ogni forma di illegalità e promuovendo una cultura della legalità.

“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. Spero solo che la fine della mafia non coincida con la fine dell’uomo”: Giovanni Falcone esprimeva la sua profonda convinzione che la mafia, pur essendo un’organizzazione criminale radicata e pericolosa, non sia un fenomeno invincibile. Con questa affermazione, Falcone sottolineava diversi punti chiave. L’umanità della mafia, che non è un’entità soprannaturale o un male assoluto, ma è il prodotto di azioni e scelte umane. Riconoscere questo aspetto significa non rassegnarsi al suo potere e credere nella possibilità di sconfiggerla. Come ogni fenomeno umano, la mafia ha avuto un inizio e avrà una fine. La sua storia non è destinata a durare in eterno. Inoltre, trasmetteva la speranza per il futuro: Falcone non auspicava la distruzione dell’umanità per annientare la mafia. Al contrario, sperava in un futuro in cui la mafia non esistesse più, ma in cui l’uomo fosse ancora protagonista.

La frase “Prima ti delegittimano, poi ti isolano e poi ti ammazzano” rappresenta, invece, un’analisi lucida e profonda delle strategie utilizzate dalla mafia per eliminare chi ostacola il suo potere e la sua espansione.

Con “delegittimazione” intendeva il meccanismo di screditare la persona presa di mira. La mafia utilizza la calunnia, la disinformazione e la propaganda per diffondere menzogne e attaccare la reputazione della vittima. Lo scopo è quello di minare la sua credibilità agli occhi dell’opinione pubblica, dei colleghi e delle istituzioni. Una volta che la vittima è stata delegittimata, la mafia cerca di isolarla dal suo contesto sociale e professionale. Intimidazioni, minacce e persino violenze fisiche sono utilizzate per allontanare amici, familiari e collaboratori. La vittima si ritrova così sola e indifesa, senza una rete di supporto su cui contare. L’eliminazione fisica rappresenta l’atto finale del piano. Quando la delegittimazione e l’isolamento hanno avuto successo, la mafia procede all’omicidio della vittima. Questo gesto serve da monito per chiunque osi sfidare il potere mafioso.

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Falcone era consapevole che la mafia non combatteva solo con le armi, ma anche con le parole e con la strumentalizzazione dei meccanismi sociali. La sua frase racchiude la tragica consapevolezza di quanto sia difficile e pericoloso opporsi alla criminalità organizzata, soprattutto quando si è soli e isolati.

Tuttavia, questa frase non è solo un’analisi pessimistica, ma anche un monito e un richiamo all’azione. Falcone invitava tutti a non sottovalutare le minacce della mafia e a impegnarsi attivamente nella lotta contro la criminalità organizzata. La sua eredità ci insegna che la coerenza, il coraggio e la solidarietà sono le armi più efficaci per contrastare la mafia e costruire una società più giusta e libera.

Oltre a queste frasi celebri, Falcone ci ha lasciato un’eredità preziosa di idee e riflessioni sulla mafia e sul ruolo dello Stato. I suoi scritti e le sue parole continuano a essere una fonte di ispirazione per magistrati, forze dell’ordine, studiosi e cittadini comuni che lottano per la legalità e la giustizia.

Ricordare Giovanni Falcone significa fare nostre le sue parole e i suoi ideali, e impegnarci ogni giorno per costruire un mondo migliore, libero dalla mafia e da ogni forma di ingiustizia.

La foto di copertina è di © Tony Gentile presentata nella mostra fotografica “Tony Gentile. Luce e memoria” sugli anni delle stragi il 22 maggio 2023 a Palermo

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