Carlo Conti: “Contratto in scadenza? Se un matrimonio va bene, perché cambiare?”

Carlo Conti

Da poco è stato annunciato come direttore artistico di Sanremo 2025

Sanremo 2025 sarà nel segno di Carlo Conti. In settimana è stato infatti annunciato che sarà lui il volto del Festival dopo Amadeus.

Il neo conduttore si è così raccontato a Repubblica, facendo un excursus della sua carriera e della sua vita privata. Parla ad esempio della nascita i suo figlio Matteo nel 2014.

Prima giravo, frequentavo. Non mi sono comportato male, sono stato leale e rispettoso. Mi è capitato di lasciare con onestà, ma magari qualcuno avrà sofferto. Però ho sempre agito in buon fede, tanto è vero che con la mia prima fidanzatina Guia, con Monica e Ilaria, ci sentiamo e ci facciamo ancora gli auguri. Dongiovanni no, però mi davo parecchio da fare”.

Poi sulle trasgressioni: “Mai. In discoteca bevevo acqua, non mi sono mai neanche ubriacato. E nessuno mi ha mai offerto una canna, eppure tra discoteche e le radio in quegli anni immagino girassero. Non me sono mai accorto, non ho mai fumato. Essere lucido per me era troppo importante, per vivere tutto con consapevolezza. Nessuna trasgressione. Ero solo patito delle ragazze”

Carlo Conti parlo anche del padre perso quando era piccolissimo, a 18 mesi.

Mia madre per mantenermi ha lavorato come una pazza. Mi ha insegnato i valori della vita, le devo tutto. Quando ho lasciato il posto in banca per seguire la mia passione, la radio, si sentì male. Ma poi è stata felice per me, mi ha capito. Tanti mi chiedono se sia stata dura crescere con un solo genitore. Sarà che lei è stata eccezionale, eravamo io e lei, legatissimi, non ho mai sentito la mancanza di un padre. Un giorno, ero già grandicello, ho sentito l’assenza. Avevo 18 anni. Ero andato a giocare a tennis con Leonardo e il suo babbo stava lì dietro la rete che gli gridava ‘Dai, forza!!!’, lo incitava e lo incoraggiava. Mi sono girato, io ero da solo”.

Infine non parla di Sanremo ma del suo contratto in scadenza: “Se lo rinnoverò per altri due anni, nel 2025 saranno 40 anni in Rai. Sono legato al servizio pubblico. Se un matrimonio va bene perché cambiare? Ogni volta ci si siede a tavolino, ho solo il mio lavoro da presentare: finché andrò bene all’azienda, credo non ci siano problemi”.

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