Vladimir Luxuria su Nicolas Vaporidis: “è stato premeditato!”

Intervistata da FanPage, Vladimir Luxuria torna a parlare del “caso” Nicolas Vaporidis

Vladimir Luxuria torna a parlare dello scontro avuto con Nicolas Vaporidis durante l’ultima puntata de L’Isola dei Famosi. L’attore, mentre si confrontava con l’opinionista, si è volontariamente rivolto a lei usando il maschile.

LE DICHIARAZIONI DI VLADIMIR

Una persona non può andare in un reality e pensare di non essere criticato o contraddetto. Mi è sembrato molto pieno di sé. E allora ho evidenziato due questioni: la prima, la motivazione della nomination a Clemente Russo e Laura Maddaloni che mi sembrava farlocca. 

La seconda, il fatto che secondo lui se il pubblico vota Carmen Di Pietro vuol dire che vuole il trash. Indirettamente ha detto che Carmen e suo figlio sono trash. Io non mi sognerei mai di dire una cosa del genere a qualcuno. Diventi subito saccente, presuntuoso, antipatico. 

Quando ha fatto i provini, sapeva di non essere andato a fare un documentario antropologico sulle popolazioni o sulla fauna ittica dell’Honduras. Trovo controproducente fare quello che viene dal cinema e che adesso si crede sto cavolo, sempre con quest’aria corrucciata. Spero che l’isola gli serva a smontarlo un attimino. Però preciso che non lo considero il mio nemico. Questo lo voglio dire.

PERCHE’ E’ STATO UN ATTO PREMEDITATO

No, no, non è stato un errore. L’ho sentito uno, due, tre volte e poi sono sbottata. Se fosse stato un lapsus non lo avrei fatto. Ad esempio, anche al papà di Jeremias è scappato il maschile, ma lì è una questione di lingua. E infatti ieri, Gustavo ha detto a me e a Ilary Blasi: “Siete due donne bellissime”.

Successivamente, l’opinionista svela come reagirebbe dinanzi alle ipotetiche scuse di Nicolas Vaporidis:

Devo dire che Vaporidis è troppo suscettibile. Se dovesse farmi le sue scuse, però, le accetterei immediatamente. Mi auguro capisca che la sua è stata una reazione esagerata. Siamo in un gioco, io non farei mai un’offesa personale a un naufrago. E mi aspetto lo stesso da loro

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