Salvatore Corigliano ucciso nel 1999, si riapre il caso grazie a una pista

Salvatore Corigliano ucciso nel 1999, si riapre il caso grazie a una pista

Salvatore Corigliano ucciso nel 1999, si riapre il caso grazie a una pista e ad una telefonata ignorata all’epoca dei fatti

Nel gennaio del 1999, Milano fu scossa da una serie di nove omicidi avvenuti in soli nove giorni. Le vittime erano di diverse età, nazionalità e professioni, e le modalità degli omicidi variavano da caso a caso.

Il primo omicidio avvenne la notte di Capodanno, quando Pierfranco Talgati, un operaio di 51 anni, e Paulo Barboza dos Santos, un’amica transessuale brasiliana, furono uccisi a colpi di pistola in un’auto in sosta a Milano. Gli altri omicidi furono:

  • Il 4 gennaio, Salvatore Corigliano, un edicolante di 27 anni, fu ucciso a colpi di pistola in piazza Esquilino.
  • Il 5 gennaio, un uomo di 34 anni di nazionalità francese, Philip Rizzo Cascio, fu ucciso a colpi di pistola in un parcheggio a Legnano.
  • Il 6 gennaio, un ragazzo marocchino di 16 anni fu ferito a colpi di pistola in un’aggressione a scopo di rapina.
  • Il 7 gennaio, un uomo di 29 anni di nazionalità brasiliana, Adil Omar, fu ucciso a colpi di pistola in un bar a Milano.
  • Il 8 gennaio, un uomo di 27 anni di nazionalità cingalese, Mohamed Arif, fu ucciso a colpi di pistola in un’auto in sosta a Milano.
  • Il 9 gennaio, un uomo di 53 anni di nazionalità italiana, Giuseppe Perego, fu ucciso a colpi di pistola in un negozio a Milano.

Le indagini condotte dalla polizia non portarono a nessun arresto. I casi rimasero irrisolti e suscitarono grande allarme sociale.

Le ipotesi sulle motivazioni degli omicidi furono diverse. Alcuni sostennero che si trattasse di una serie di omicidi legati alla criminalità organizzata, altri che si trattasse di una serie di omicidi casuali, altri ancora che si trattasse di una serie di omicidi commessi da un serial killer.

Alcuni elementi delle indagini sembrano supportare l’ipotesi di una serie di omicidi legati alla criminalità organizzata. Ad esempio, il primo omicidio, quello di Pierfranco Talgati e Paulo Barboza dos Santos, fu commesso con modalità tipiche delle organizzazioni criminali. Inoltre, alcune delle vittime erano legate al mondo della criminalità organizzata.

Tuttavia, altri elementi delle indagini sembrano supportare l’ipotesi di una serie di omicidi casuali. Ad esempio, le modalità degli omicidi erano diverse da caso a caso, e non vi erano elementi che collegassero le vittime tra loro. Inoltre, alcune delle vittime erano persone che non avevano alcun legame con il mondo della criminalità organizzata. L’ipotesi di una serie di omicidi commessi da un serial killer è meno probabile, ma non è da escludere. Tuttavia, non vi sono elementi concreti che supportino questa ipotesi.

A distanza di molti anni, l’omicidio di Salvatore Corigliano potrebbe essere risolto. Con l’istanza presentata in procura dalla sorella Amelia, che all’epoca aveva 25 anni, si potrebbe giungere alla verità. In particolare, scrive il Corriere della Sera, le indagini fanno leva su “una telefonata anonima arrivata al 113 alle 10.15 di mattina del 10 gennaio in cui una voce maschile, che parlava da una cabina telefonica, faceva il nome del presunto assassino. Una pista che all’epoca venne scartata piuttosto in fretta, perché le indagini della polizia stavano puntando altrove: su un movente passionale, su un uomo e una donna che vennero indagati e definitivamente scagionati”.

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Il nome fatto era quello di «Antonio Canito, quello di via Scanini», che all’epoca «Caniggia» avrebbe potuto avere legami con albanesi che detenevano il controllo della prostituzione nella piazza dove si trovava l’edicola. Si disse anche che la vittima si era innamorato di una prostituta, ma tutto ora dovrà essere verificato.

Foto di Pembegül Dal: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-riviste-marciapiede-in-piedi-18904222/

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