Ricomincio da me, il progetto di Myriam Mazza nella dermocosmesi oncologica

Ricomincio da me, il progetto di Myriam Mazza nella dermocosmesi oncologica

Ricomincio da me, l’intervista a Myriam Mazza in cui ha raccontato il progetto per la cura della pelle per malati oncologici

“Ricomincio da me” è un’associazione no-profit impegnata nella creazione di protocolli di cura per la pelle delle persone che affrontano terapie oncologiche, e non solo. Grazie all’impegno della sua presidente, la dott.ssa Myriam Mazza l’associazione ha raggiunto rilevanza nazionale, arrivando anche ad istituire nella provincia di Napoli dei laboratori per le mamme di periferia, per le persone che hanno vissuto violenze o senza possibilità economiche, e per mamme e papà caregiver, nonché a collaborare con il Santobono Pausilipon di Napoli e con diverse associazioni di genitori caregiver di bimbi nati prematuri.

Tra i vari settori in cui l’associazione è impegnata, ci sono la dermocosmesi oncologica, la paidocosmesi e l’etnocosmesi, ma anche l’etnocosmesi, che aiuta persone di diverse etnie con i loro specifici problemi della pelle. Aiutare chi è veramente in difficoltà rappresenta sempre di più la missione di Myriam Mazza e di “Ricomincio da me”.

A raccontarci nel dettaglio la mission di “Ricomincio da me”, è stata proprio la presidente Myriam Mazza. Ecco cosa ci ha raccontato:

Lei è presidente dell’associazione “Ricomincio da me”, quando è nato il progetto?

È nato molti anni fa. Durante una sfilata di moda in un ospedale della provincia di Napoli, ho incontrato delle donne in terapia oncologica; le problematiche della loro pelle causate dalle terapie mi hanno fatto capire che dovevo fare di più. Ho così deciso di ricominciare a studiare.  E così è stato. Ed il progetto si è trasformato in un’associazione, ed oggi è un ente del terzo settore ufficialmente riconosciuto.

Qual è la mission alla base del progetto “Ricomincio da me”?

Rendere la bellezza un bene accessibile a tutti.  La bellezza per me è prevenzione: prendersi cura della propria pelle deve essere un diritto, soprattutto per chi è in difficoltà.

Cos’è la dermocosmesi oncologica e a chi è rivolta?

La dermocosmesi oncologica aiuta a contenere, minimizzare e prevenire gli effetti collaterali delle terapie oncologiche. Rappresenta una grande opportunità per mantenere in salute la pelle ed affrontare nel miglior modo possibile le terapie; oltre ad essere un grosso beneficio dal punto di vista psicologico per tutte le persone che affrontano uno dei momenti più difficili della vita.

Invece, cosa si intende per paidocosmesi ed etnocosmesi?

Sia la paidocosmesi e che l’etnocosmesi si occupano della cura della pelle. La paidocosmesi (cura della pelle del bambino) si occupa di una pelle “non matura” e necessita di prodotti specifici. L’etnocosmesi si concentra sulle diverse esigenze di pelle legate all’etnia.

Quali sono i prodotti più utilizzati nel suo ambito?

È fondamentale conoscere la propria pelle e saper scegliere i prodotti giusti. Leggere l’INCI e conoscere gli ingredienti è un passo importante. La conoscenza è la chiave per una scelta consapevole.

Il paziente oncologico vive una condizione di vita particolarmente complessa. Qual è l’approccio che bisogna adottare?

Nessuno mi ha insegnato come approcciare al paziente oncologico. Per me è fondamentale mettermi nei loro panni. “Al posto tuo potrei esserci io”: lo penso davvero. Ascoltare e comprendere la persona, prima ancora del paziente, è fondamentale. Bisogna avere una grandissima capacità di ascolto e una forte dose di empatia autentica.

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Qual è il consiglio che si sente di dare ai malati oncologici che necessitano di cure dermatologiche?

Affidarsi a professionisti seri, che abbiano realmente la conoscenza (anche per casi pratici affrontati) della pelle e delle problematiche. Oggigiorno ci sono molte informazioni in giro, di cui alcune fuorvianti. Bisogna avere pazienza, perché spesso gli effetti collaterali sono subdoli e colpiscono in tempi diversi. Infine, ma non per questo meno importante, la pelle va mantenuta sana sempre, non solo quando vediamo comparire un effetto collaterale.

Infine, una nota personale: Lei è la prima farmacista a ricevere il premio Leone d’Oro alla carriera, che cosa significa per lei?

A giugno del 2023 ho ricevuto la prestigiosa pergamena del Leone d’oro, durante il Gran Premio Internazionale di Venezia. Sicuramente ne sono felice e orgogliosa. Il leone, re della foresta, rappresenta un simbolo di forza e tenacia. La stessa forza che da diversi anni mi spinge a portare avanti RDM. Non è stato facile all’inizio, e non lo è neanche adesso. Incontro difficoltà e ostacoli ogni giorno, ma l’amore che ho dentro e l’incoraggiamento che mi viene dato dalle tante persone che incontro sono un grosso slancio per me ad andare avanti e guardare oltre.

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