Party in piscina per donne musulmane diventa un caso politico. L’evento annullato dal gestore del locale dopo le polemiche
Nel corso dell’ultima puntata di “Zona Bianca” è stato denunciato l’annullamento di un party privato, che si sarebbe dovuto svolgere a Limbiate (Monza e Brianza), dedicato a donne musulmane. Secondo quanto riportato dalla trasmissione, il party privato era riservato esclusivamente a donne musulmane, che indossano il burkini, ovvero una sorta di abito per il mare. Dal party, per garantire la massima privacy, era stato escluso anche il personale maschile.
Le donne che avrebbero dovuto partecipare al party, hanno detto: “Tutte volevamo partecipare, per stare tranquille e non avere addosso lo sguardo degli uomini“. Tuttavia, l’iniziativa è stata fortemente criticata dall’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega) che l’aveva definito una “festa all’insegna della segregazione, nella quale mancheranno anche alcune misure di sicurezza, con le telecamere di sorveglianza che verranno spente per permettere alle ospiti di trascorrere una giornata di sole libere dagli sguardi indiscreti”. “Non possiamo più accettare l’alibi della discriminazione e dell’integrazione difficile, quando sono gli stessi immigrati musulmani a volersi isolare dalla società in cui hanno scelto di vivere, perpetuando usi e costumi incompatibili con i nostri, che stridono con le conquiste e con i diritti faticosamente raggiunti dalle donne in Occidente”, ha poi aggiunto.
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Le polemiche scaturite hanno indotto i gestori del locale ad annullare l’evento. A scatenare la polemica sarebbero state le indicazioni poste sulla locandina, secondo cui per l’evento sarebbe stato privo di foto e videosorveglianza. I gestori dell’acquapark hanno preso le distanze dall’evento e hanno fatto sapere: “Non immaginavamo assolutamente tutte queste restrizioni che non sono in accordo con i nostri ideali, siamo persone che in primis tengono alla tutela e all’emancipazione delle donne. Avessimo saputo prima alcuni dettagli avremmo rifiutato subito la proposta in questione”.
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