Papa Francesco da Fazio: «finché mi sento di servire, vado avanti»

Papa Francesco da Fazio «finché mi sento di servire, vado avanti»

Papa Francesco da Fazio: «finché mi sento di servire, vado avanti». Il Pontefice ha parlato della guerra e della riforma dei cuori

Papa ospite per la seconda volta da Fabio Fazio a Che tempo che fa ha parlato delle sue condizioni di salute e sulle possibili dimissioni: «Le dimissioni non sono un pensiero, né una preoccupazione, né un desiderio. Ma sono una possibilità, aperta a tutti i Papi. Al momento però non è al centro dei miei pensieri». Poi aggiunge: «finché mi sento di servire, vado avanti».

Papa Francesco ha affrontato molti altri temi, come quello della guerra: «Tutti i giorni chiamo la parrocchia di Gaza e mi dicono le cose terribili che succedono. Quanti arabi morti e quanti israeliani morti, due popoli chiamati ad essere fratelli autodistruggendosi l’un l’altro. È difficile fare la pace, non so perché ma è così. La guerra è distruzione».

Il Santo Padre sottolinea che «Dietro le guerre c’è il commercio delle armi. In questo momento gli investimenti che danno più soldi sono le fabbriche delle armi: investire per uccidere». Riferendosi all’Ucraina e al Medio oriente dice che l’uomo può scegliere tra bene e male: «Il cuore permette di fare entrambe le cose, ma l’uomo è libero di decidere cosa fare». Poi aggiunge: «Qualcosa, sì, oggi mi fa paura. Ad esempio questa escalation bellica, questo portare avanti guerre nel mondo. Uno si chiede: come finirà, con le armi atomiche che distruggono tutto? Come finirà? Come l’Arca di Noè? Questo mi fa paura, la capacità di autodistruzione che ha oggi l’umanità».

Francesco non si sottrae nemmeno alle domande sulle recenti polemiche alle benedizioni sulle coppie gay: «Se la solitudine è un prezzo da pagare del tuo ruolo, allora bisogna accettarla, ma la maggior parte delle critiche alle decisioni arrivano perché non si conoscono i motivi. E allora il mio invito è discutere, avanzare i propri dubbi. Cosa è successo sulla benedizione a tutti? Dio lo dice che bisogna benedire e perdonare tutti. E allora noi dobbiamo prendere per mano e aiutare ad andare nella direzione giusta, non possiamo condannare dall’inizio. Sono prete da 54 anni, ti confesso che ho negato il perdono soltanto una volta in tutta la mia vita, per l’ipocrisia della persona che avevo davanti».

Poi spiega: “Un grande confessore, che ho fatto cardinale nell’ultimo concistoro, è un uomo di 94 anni, un frate cappuccino dell’Argentina… Lui è un grande perdonatore, è di manica larga, perdona tutto. E una volta è venuto all’episcopio quando io ero arcivescovo lì e mi ha detto: ‘Senti Giorgio, io ho questo problema, io perdono troppo e delle volte mi viene la sensazione che non sta bene. Gli ho chiesto ‘E cosa fai Luigi?’. E lui ha detto ‘Vado in cappella e mi rivolgo al Signore, dico scusami, ho perdonato troppo. Ma senti, sei stato tu a darmi il cattivo esempio’. Questo è vero, noi dobbiamo perdonare tutto perché Lui ci ha perdonato. Lui ci ha dato questo cattivo esempio”.

Alla domanda su quale sia la riforma più urgente, risponde Bergoglio: «Quella dei cuori, per tutti i cristiani. Le istituzioni vanno cambiate per essere aggiornate, mentre il cuore va cambiato tutti i giorni».

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