Obbligo Vaccinale, Schillaci: “è tempo di dare un messaggio di discontinuità con il passato”

Obbligo Vaccinale, Schillaci è tempo di dare un messaggio di discontinuità con il passato

Obbligo Vaccinale, il ministro Orazio Schillaci ha detto: “è tempo di dare un messaggio di discontinuità con il passato”

Si continua a parlare di obbligo vaccinale in merito alla campagna di prevenzione per sconfiggere il Covid-19 messa in atto dai governi precedenti. La Consulta da poco si è espressa sul ricorso dei sanitari no vax, ritenendo “non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario”.

Tuttavia, l’attuale ministro della Salute, Orazio Schillaci, è intervenuto sulla questione, dichiarando che il Governo non interverrà più sulla questione, introducendo l’obbligo alla vaccinazione, ma al massimo potrà suggerire una generica “raccomandazione” a vaccinarsi per i soggetti fragili e per chi rientra nelle fasce d’età a rischio.

Sulla decisione della Consulta, ha commentato il ministro: “Rispetto le sentenze della Corte Costituzionale. In questo caso la Consulta ha ritenuto inammissibile il ricorso contro l’obbligo vaccinale introdotto dal governo Draghi nel 2021 per il personale sanitario e scolastico. In realtà l’obbligo era terminato per quasi tutte le categorie nello scorso mese di giugno, quando era cessato lo stato d’emergenza, e sarebbe scaduto per il personale sanitario il prossimo 31 dicembre. Noi abbiamo anticipato al primo novembre questa scadenza. Il presidente Meloni ha sempre detto di essere contraria all’obbligo per i vaccini Covid, ritenendo l’informazione più efficace della coercizione, e non mi pare abbia cambiato idea”.

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In generale, parlando delle azioni da mettere il campo, ha detto Schillaci: “Sul Covid è tempo di dare un messaggio di discontinuità con il passato. La popolazione è esasperata, perfino in Cina ormai si ribellano a chiusure e divieti. Siamo entrati in un’altra fase, non più degli obblighi ma della persuasione: responsabilizzare i cittadini, non obbligarli. Oggi in Italia ci sono temi sanitari più importanti e impellenti del virus”.

Dunque, sull’obbligo di vaccinarsi il Governo ha le idee chiare: “Non rimetteremo l’obbligo vaccinale e saremo sempre attenti a mediare il diritto alla salute con il rispetto delle libertà personali. Commissione d’Inchiesta? Il Parlamento ha diritto di indagare sulla gestione della pandemia ma non devono esserci strumentalizzazioni”.

Sullo stato attuale della pandemia ha detto Schillaci: “Negli ultimi tre anni si è parlato solo di Covid, perché il virus ha sconvolto il mondo. Oggi però l’epidemia è cambiata. Si dovrebbe iniziare a parlare di Covid 23 anziché di Covid 19, per far capire a tutti che ormai la malattia è profondamente diversa da quella originaria. La forma attuale è meno aggressiva e sappiamo curare meglio. Le epidemie durano due-tre anni, è sempre andata così nella storia, con o senza vaccini, come avvenuto cento anni fa per l’influenza spagnola”.

Ha poi aggiunto: “Spero che con la prossima primavera ce la lasceremo alle spalle”, al momento” la situazione negli ospedali e nelle terapie intensive è sotto controllo”.

Per quanto riguarda i vaccini, arriva il consiglio: “L’indicazione è nota: quarta dose peri fragili e vivamente consigliato il vaccino per l’influenza, che quest’anno può essere perfino più rischiosa. La speranza è che l’autunno prossimo si possa fare una sola iniezione, che copra sia il Covid sia l’influenza”.

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