Mistero intorno alla barca affondata nel Lago Maggiore. Chi erano le vittime?

Mistero intorno alla barca affondata nel Lago Maggiore. Chi erano le vittime

Mistero intorno alla barca affondata nel Lago Maggiore. Chi erano le vittime e le persone che sono state tratte in salvo?

Sembra ci sia un piccolo mistero intorno all’affondamento dell’imbarcazione, avvenuto sul Lago Maggiore. A quanto si apprende, l’imbarcazione poteva ospitare al massimo 15 passeggeri. In realtà a bordo se ne erano prenotate 23, due avrebbero rinunciato all’ultimo minuto. In totale sull’imbarcazione affondata erano in 21. Le persone a bordo erano “donne e uomini in maggioranza dei Servizi segreti sia italiani sia israeliani del Mossad”

Nell’incidente, causato dal maltempo, sono morti Claudio Alonzi, 62enne di Alatri, e la moglie Tiziana Barnobi, appartenevano entrambi all’Aise. Morta anche Anya Bozhkova, 50 anni, moglie dello skipper Claudio Carminati. La donna è russa della città di Bryansk, in Italia con un permesso di soggiorno a tempo illimitato. La quarta vittima è un cittadino israeliano Shimoni Erez, 54 anni, agente in pensione dei servizi segreti israeliani.

Sulla vittima Alonzi, racconta la cugina: «Mio cugino conduceva una vita molto riservata. Usciva presto la mattina per andare a Roma, dove prestava servizio, e rientrava la sera molto tardi. In città, ad Alatri, non andava quasi mai: il tempo libero lo trascorreva qui, nella sua contrada. Del lavoro parlava pochissimo. Anzi, io sapevo che faceva la scorta a qualche ministro. Di più non diceva. Quando è arrivata la notizia della tragedia nel lago, abbiamo subito pensato al lago di Bracciano. Non sapevamo affatto che, invece, era al Nord».

Io stesso – conferma il sindaco di Alatri , Maurizio Cianfrocca – lo avrò visto in paese un paio di volte. Era estremamente riservato. Sapevo che abitava nella nostra periferia, ma non ho mai capito che incarico avesse»

Sulla vicenda sono in corso le indagini condotte dal procuratore capo di Busto Arsizio Carlo Nocerino e il pubblico ministero Massimo De Filippo.

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A far nascere il mistero intorno ad un coinvolgimento di personale dei Servizi sarebbero stati alcuni accadimenti successivi all’affondamento. Riporta il Corriere della Sera, che le stranezze riguardano “l’anticipo in nottata, una volta rientrati negli alloggi, dei check-in nelle case prese in affitto e l’allontanamento ugualmente frettoloso dalle abitazioni-basi governative” dei superstiti. Si legge anche che “Non risultano soggiorni in alberghi, quantomeno della zona”.

Inoltre, “un altro accadimento riguarda la velocità e la cura, perfino maniacale, con la quale dai lettighieri delle ambulanze coinvolte nei soccorsi sono stati acquisti i singoli rapporti dell’attività, allo scopo evidente di chiudere nell’immediatezza eventuali diffusioni di nominativi”.

Foto di <a href=”https://pixabay.com/it/users/ochilink-6063293/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=6991575″>RAMONE WAKLER</a> da <a href=”https://pixabay.com/it//?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=6991575″>Pixabay</a>

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