Mahsa Amini, arrestato il padre ad un anno dalla morte

Mahsa Amini, arrestato il padre ad una anno dalla morte.

Dalla morte di Mahsa Amini è trascorso un anno, ma lei resta un simbolo della condizione della donna in Iran

Il 16 settembre 2022, Mahsa Amini, una giovane donna iraniana di 22 anni, è morta in ospedale a Teheran, tre giorni dopo essere stata arrestata dalla polizia morale per aver indossato il velo in modo non conforme alla legge islamica. Secondo le testimonianze, la ragazza è stata picchiata violentemente dagli agenti mentre veniva trasferita in un centro di detenzione. Le percosse avrebbero causato un’emorragia cerebrale, che ha portato alla sua morte.

Ad un anno dalla sua morte nuove manifestazioni erano in programma nella giornata di oggi, sostenute in particolar modo dalla famiglia della giovane che voleva pregare sulla sua tomba, ma Amjad Amini, il padre di Mahsa, è stato arrestato mentre lasciava la sua abitazione a Saqqez. Poche ore dopo è stato rilasciato. A dirlo è l’ONG Iran Human Rights. Nei giorni scorsi l’uomo era stato sottoposto a sorveglianza e gli era stato chiesto di non tenere cerimonie per commemorare la figlia, richiesta a cui la famiglia ha risposto: “come ogni famiglia in lutto, noi, la famiglia Amini, ci riuniremo presso la tomba della nostra amata figlia Jina (Mahsa) Amini, nell’anniversario della sua morte, e stiamo celebrando cerimonie commemorative tradizionali e religiose.”

La morte di Mahsa Amini ha suscitato un’ondata di proteste in Iran, che hanno coinvolto migliaia di persone. Le proteste sono state represse nel sangue dalla polizia, che ha arrestato centinaia di persone, trasformando Mahsa in un simbolo della condizione delle donne in Iran, dove sono sottoposte a una serie di restrizioni e discriminazioni, tra cui l’obbligo di indossare il velo islamico.

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La legge islamica iraniana impone alle donne di indossare l’hijab, un velo che copre i capelli, il collo e le spalle. Le donne che non rispettano questa legge sono soggette a sanzioni, che possono includere l’arresto, multe e persino il carcere. Il velo non è più un simbolo religioso, ma sta divenendo un simbolo dell’oppressione, una misura coercitiva che limita la libertà di scelta delle donne e le costringe a conformarsi a un modello di femminilità imposto dallo Stato.

La morte di Mahsa Amini è un atto di violenza contro le donne e un affronto alla loro dignità, ma anche un segnale della repressione del regime iraniano nei confronti delle donne che rivendicano i loro diritti. Il suo sacrificio ha ispirato migliaia di donne a lottare per la loro libertà e per il rispetto dei loro diritti.

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