Ospite di Che Tempo che Fa
Gino Cecchettin, ieri sera, 3 marzo, è stato ospite sul Nove di Che Tempo Che Fa. Tra i temi toccati anche la scelta di scrivere un libro, “Cara Giulia”.
Secondo Gino Cecchettin è stato il “modo migliore per elaborare il lutto”, ha detto e ora servirà “a finanziare la Fondazione” per la lotta alle violenza di genere che sarà attivata nel nome della studentessa di Vigonovo uccisa a novembre dall’ex fidanzato.
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“Quando tutto era finito, la voglia di chiudermi in me stesso era tanta. Ma poi ho trovato forza grazie a Giulia. Ogni azione che faccio cerco di pensare cosa avrebbe fatto lei. Ho cercato di mettere nero su bianco cosa ho provato, le mie sensazioni. È forse il modo migliore di elaborare il lutto, si arriva prima all’elaborazione dei propri pensieri. Aiuta anche a lasciare qualcosa di utile per gli altri”.
Poi ha aggiunto: .”Attiveremo una Fondazione – ha ribadito – l’avrei voluta prima del libro. Ma abbiamo aspettato per renderla il più inclusiva possibile, stiamo cercando di contattare gli enti per dare profondità. Lo scopo del libro è finanziare questa fondazione”.
Gino Cecchettin parla di Turetta
Poi, su Filippo Turetta, reo di aver ucciso la figlia, dice di non averlo messo nel libro.
“Non c’è – ha spiegato – perché ho voluto concentrarmi solo su Giulia”.
Sui genitori di Turetta: “con i genitori ci siamo sentiti un paio di volte, l’ultima a Natale. Rinnovo a loro tutto il mio sostegno, perché ancora adesso stanno vivendo un dramma”.
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