Filippo Turetta al Pm: “La volevo per me, non accettavo che fosse finita”

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Filippo Turetta al Pm: “La volevo per me, non accettavo che fosse finita”. Martedì i funerali di Giulia Cecchettin

Emergono nuovi dettagli dall’interrogatorio di Filippo Turetta. Secondo quanto riportato da Tgcom24, Turetta avrebbe affermato ciò che aveva detto nelle dichiarazioni spontanee al gip, ovvero di voler “pagare e scontare la pena per le mie responsabilità di un omicidio terribile”. Il sostanza il 21enne avrebbe detto: “L’amavo, la volevo per me, non accettavo che fosse finita”.

“Quella sera mi è scattato qualcosa in testa, ho perso la testa, scappava da me, l’ho rincorsa e uccisa”, avrebbe detto Turetta al pm cercando di evitare l’aggravante della premeditazione e descrivendolo come un delitto d’impeto. Inoltre, ha detto di aver commesso un “fatto terribile” per il quale non ci sono scusanti.

Secondo l’autopsia, sul corpo di Giulia sarebbero stati trovati una ventina di colpi d’arma da taglio, alcuni superficiali, altri di difesa e poi quello mortale alla gola. Il colpo mortale forse “all’interno dell’auto nella zona di Fossò, dopo che Turetta l’aveva spinta a terra, rincorrendola mentre lei fuggiva, facendola cadere con la testa sul marciapiede e poi caricandola sulla macchina”.

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Martedì sono stati fissati i funerali di Giulia. Per l’occasione il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha emesso l’ordinanza con cui viene decretato il lutto regionale. “Martedì, per le esequie di Giulia – ha affermato Zaia in una nota – chiedo all’intero Veneto un segnale corale, forte e chiaro, contro la violenza di genere. Una giornata che diventi indelebile, che segni il passo perché fatti come questo possano non ripetersi più. Lo dobbiamo a Giulia, nel cui ricordo, e nel ricordo di tutte le donne uccise senza un perché, continueremo a lavorare stretti gli uni agli altri nel combattere la violenza di genere”.

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