Eugenio Scalfari è morto, aveva fondato L’Espresso e la Repubblica

Eugenio Scalfari è morto, aveva fondato L'Espresso e la Repubblica

Eugenio Scalfari è morto, aveva fondato L’Espresso e la Repubblica. Cordoglio dal mondo della politica e del giornalismo

Eugenio Scalfari è morto all’età di 98 anni. Era nato a Civitavecchia il 6 aprile 1924. Laureato in giurisprudenza, iniziò a lavorare da giornalista nel 1950, al Mondo di Mario Pannunzio all’Europeo. Nel 1955 fonda con Arrigo Benedetti il settimanale L’Espresso, di cui è stato direttore tra il 1963 e il 1968 dopo essere stato nei cinque anni precedenti vicesegretario nazionale del Partito radicale.

Nel 1976, dopo aver già tentato (inutilmente) di varare un quotidiano insieme a Indro Montanelli, che aveva respinto la proposta definendola piuttosto azzardata, Scalfari fonda il quotidiano la Repubblica, che debutta nelle edicole il 14 gennaio di quell’anno. Scalfari abbandona il ruolo di direttore nel 1996, gli subentra Ezio Mauro.

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Molto scalpore hanno suscitato nel 2013 e nel 2014 e 2018 le sue “interviste” con papa Francesco, che costrinsero la Santa Sede ad una serie di smentite in relazione alle parole attribuite da Scalfari al Pontefice. La laicità è sempre stata uno dei cardini del suo pensiero e del suo approccio alla società e alla scrittura.

Lunga anche la sua carriera politica, fu vicesegretario nazionale del Partito radicale e nel 1968 viene eletto deputato del Partito socialista italiano.

Tra le sue numerose pubblicazioni si citano: L’autunno della Repubblica (1969), Razza padrona (1974), Interviste ai potenti (1979), L’anno di Craxi (1984), La sera andavamo in via Veneto. Storia di un gruppo dal “Mondo” alla “Repubblica” (1986), Incontro con io (1994), Alla ricerca della morale perduta (1995).

Enrico Letta, segretario del PD, ha twittato: “Eugenio #Scalfari. Ci manca già. Rimarranno sempre con noi le sue idee, la sua passione, il suo amore profondo per l’Italia“.

Anche Matteo Renzi e molti altri esponenti della Politica italiana, del giornalismo e della cultura lo ricordano. Scrive Renzi: “Ciao Direttore. Non sempre è stato facile confrontarsi con te e spesso abbiamo avuto opinioni radicalmente diverse. Ma è stato un piacere e un onore ascoltarti e leggerti. Che la terra ti sia lieve”.

Fonte immagine: https://twitter.com/chetempochefa/status/1547506165214576641/photo/1

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