Donna ricoperta di cioccolato. La denuncia: “papà questo non è un paese dove potersi realizzare”

Donna ricoperta di cioccolato. La denuncia papà questo non è un paese dove potersi realizzare

Donna ricoperta di cioccolato. La denuncia di una quindicenne: “papà questo non è un paese dove potersi realizzare”

Continua a far discutere la vicenda della donna, che ricoperta di cioccolato era stata posizionata al centro di un buffet di un Hotel di lusso, il «Voi Colonna Village» in Sardegna.

La vicenda è stata commentata e condannata da Alessandra Todde, deputata nuorese e vicepresidente del M5S, che dice: «Episodio vergognoso, uno schifo». Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani, scrive su Facebook: “Sei in vacanza con tua figlia adolescente, vai a goderti il fresco a bordo piscina nell’hotel e lì, sulla tavola dove è stato apparecchiato un buffet coi dolci, assieme a bignè e canestrini di frutta ci trovi stesa una ragazza in costume da bagno completamente ricoperta di cioccolata. Una cosa da non crederci. Ma come si può concepire un’idea così raccapricciante? Ancora una volta, il corpo femminile ridotto a oggetto, degradato a suppellettile. Una manifestazione primordiale che denota una totale mancanza di rispetto verso le #donne. E lascia interdetti la giustificazione addotta da #Alpitour, alla cui catena appartiene l’hotel sardo in questione: «Stiamo intraprendendo azioni immediate per affrontare questo episodio in modo costruttivo e per garantire che in futuro nessun cliente debba sentirsi offeso in alcun modo». Come se si trattasse di un fatto di rammarico individuale, soggettivo, e non dell’esposizione del corpo di una ragazza come fosse una stoviglia, calpestando la dignità di una lavoratrice. Alpitour per rimediare deve fare ben altro. Deve immediatamente scusarsi per la gravità di quanto accaduto non solo con la dipendente umiliata, ma anche con tutte le donne. E poi deve impegnarsi fattivamente perché una tale svilente rappresentazione non si ripeta mai più in nessun hotel della propria catena. Magari introducendo corsi di formazione sul rispetto di genere per i manager delle sue strutture alberghiere”.

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Alpitour, infatti, aveva scritto una nota su Linkedin: «Si tratta di un avvenimento grave, che non rappresenta in alcun modo VOIhotels e i suoi valori. Ci scusiamo nuovamente con tutti, perché il rispetto della persona è per noi prioritario».

Tutto è nato da un posto pubblicato da un manager milanese, Federico Mazzieri, che si occupa di risorse umane. Ha raccontato il manager:

“VOI hotels Golfo Aranci – gruppo Alpitour, ferragosto 2023 … il corpo femminile come oggetto.

Ieri sera, dopo una bella giornata in cui tante persone hanno lavorato duramente per fare passare un giorno spensierato ai tanti ospiti, rimango senza parole guardando questa scena: buffet dei dolci a bordo piscina, su un tavolo una ragazza “in costume” ricoperta di cioccolato, stesa in mezzo ai pastìccini. Dopo il primo momento di sgomento mi domando: VOI hotels sta per Vera Ospitalità Italiana, ma cosa significa?

Cosa ne pensano i manager di Alpitour di questa rappresentazione del corpo femminile? (in hotel dopo avere espresso il mio disappunto mi hanno detto che era la “statua di cioccolato”)

Come si possono pubblicare sul proprio sito questi valori aziendali:

2) Tradizione

La storia, la passione e l’orgoglio italiani si ritrovano in tutte le strutture VOIhotels, caratterizzate da un’atmosfera famigliare che si respira in ogni parte del mondo.

3) Innovazione

Rispettare l’ambiente e le persone attraverso un turismo più sostenibile offrendo ai propri clienti attività personalizzate e prodotti tipici del territorio.

e permettere che nelle proprie strutture ci siamo questi comportamenti, dove il corpo di una donna, di una lavoratrice, sia equiparato a quello di una stoviglia per assecondare l’occhio malizioso dì qualcuno.

Sono in vacanza con mia figlia di quattordici anni ed il suo commento è stato: “papà che schifo, questo non è un paese dove potersi realizzare”.

Parlare di sostenibilità e di etica è molto semplice, rendere questi valori aziendali vivi nel quotidiano è sicuramente molto più difficile.

Le parole del manager sono state ripresa da La Nuova Sardegna, a cui racconta che la donna «Doveva stare lì, immobile, così che si potessero scattare le foto. Tra i presenti nessun altro è sembrato turbato. Per noi invece la festa è finita in quel momento. Mia figlia, un’adolescente che ragiona, ha subito visto quel “corpo femminile come oggetto”. Mi sono chiesto come si possa permettere che il corpo di una donna, di una lavoratrice, sia equiparato a quello di una stoviglia solo per assecondare l’occhio malizioso di qualcuno».

Sulle scuse di Alpitour dice: «Scuse che ho apprezzato. Ma indipendentemente dall’episodio e dal contesto, rimane, in generale, la questione dell’oggettivazione della donna. Dalla struttura mi è stato detto che ad autorizzare quel buffet fuori luogo è stato un responsabile 60enne che non si è posto minimamente il problema e che non aveva intenzione di offendere nessuno. Una leggerezza, insomma. Nessuno mi ha chiamato, hanno fatto solo dei comunicati, ma ho la ragionevole certezza che una cosa simile non si verificherà più in futuro».

Fonte immagine: https://www.facebook.com/photo/?fbid=10224278049361917&set=a.3669526659802

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