Caso Grillo, i messaggi della presunta vittima: “Mi sono sentita usata e gettata via”

Caso Ciro Grillo, non si esclude l'uso della "droga dello stupro"

Caso Grillo, i messaggi della presunta vittima nella chat con l’amica pochi giorni dopo i fatti: “Mi sono sentita usata e gettata via”

Nel corso dell’ultima udienza, svoltasi ieri 8 marzo a Tempio Pausania, del processo di stupro in cui sono imputati Ciro Grillo e tre suoi amici, sono emersi i contenuti della chat che la presunta vittima ha tenuto con l’amica norvegese.

Si tratta di alcuni audio, il cui contenuto è riportato in parte dal Corriere della Sera. La ragazza dice: «Onestamente mi sono sentita super usata e non so come dirlo ma è stato orrendo». Poi prosegue: «Mi sono sentita usata e gettata via, diciamo quasi solo per divertimento, e non so… mi sento così sbagliata che vorrei poter ricominciare per davvero. Non so cosa fare, non so come fare, non lo so…».

Nell’audio la giovane esprime i propri sentimenti e la frustrazione per quanto vissuto: «Mi ripetevo che io non mi merito niente», dice all’amica, «e qualunque cosa quei ragazzi abbiano fatto probabilmente me la sono meritata (…)». «Ho bisogno di tirare fuori tutto quello che ho dentro (…) Io devo iniziare tutto daccapo, non lo so, non credo di essere depressa, anzi: sì che lo sono, ma soprattutto mi sento molto delusa e, onestamente, in questo momento è ancora peggio che essere depressa».

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Insieme Ciro Grillo, risultano indagati Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. I fatti contestati risalgono alla notte tra il 16 e 17 luglio 2019 nella villetta di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo, in Sardegna.

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