Bufera contro Papa Francesco, critiche anche da Usa e Germania

Tensione tra Zelensky e Papa Francesco dopo le ultime dichiarazioni del Pontefice

Bufera contro Papa Francesco, critiche anche da Usa e Germania sulle presunte parole di resa dell’Ucraina del Pontefice  

Non accenna a placarsi la bufera sulle parole di Papa Francesco durante una intervista alla tv Svizzera, in cui il Pontefice avrebbe invitato l’Ucraina ad issare bandiera bianca in favore della pace. Le parole di Francesco sarebbero state fraintese, così la Sala Stampa vaticana è intervenuta con una precisazione, che però non è bastata a placare le polemiche.

Infatti, è intervenuto anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha dichiarato, attraverso un portavoce: “Il presidente Biden ha grande rispetto per Papa Francesco e si unisce a lui nelle preghiere per la pace in Ucraina, che potrebbe essere raggiunta se la Russia decidesse di mettere fine a questa guerra ingiusta e non provocata, e ritirasse le sue truppe dal territorio sovrano dell’Ucraina”.

Critiche sono giunte anche dalla Germania: “Come potete immaginare, il cancelliere federale non è d’accordo con il Papa su questo tema” ha detto Steffen Hebestreit, portavoce dell’esecutivo. E ha aggiunto: “Abbiamo anche notato come il portavoce del Vaticano abbia cercato di inquadrare le parole del Pontefice, ieri”. Hebestreit, parlando nella conferenza stampa governativa del lunedì, ha precisato: “L’Ucraina si sta difendendo da un aggressore”.

Il portavoce della Conferenza episcopale tedesca, ha parlato in riferimento alle parole di Papa Francesco sull’Ucraina di una “formulazione infelice”, anche se nelle sue parole non c’è un riferimento alla “capitolazione” davanti alla Russia ma di “disponibilità al negoziato”; tuttavia “l’Ucraina alla fine dovrà decidere da sola, dopo un’attenta considerazione, quando sarà giunto il momento dei negoziati di pace”.

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“Gli ucraini non possono smettere di difendersi perchè la capitolazione significherebbe la loro morte. Le intenzioni di Putin e della Russia sono chiare ed evidenti. Non solo lui, bensì il 70% della popolazione russa sostiene la guerra genocida, compresi il patriarca Kirill e la leadership della Chiesa ortodossa russa. Gli obiettivi dichiarati si traducono in azioni concrete” ha invece commentato il Sinodo permanente della Chiesa greco-cattolica ucraina, che sottolinea di non aver ancora a disposizione la versione integrale dell’intervista di Papa Francesco.

Sulla vicenda è ritornato oggi il cardinale Parolin, che in una intervista a Vatican News ha detto: «Come ricordato dal direttore della sala stampa vaticana, citando le parole del Santo Padre del 25 febbraio scorso, l’appello del Pontefice è che “si creino le condizioni per una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura”. In tal senso è ovvio che la creazione di tali condizioni non spetta solo ad una delle parti, bensì ad entrambe, e la prima condizione mi pare sia proprio quella di mettere fine all’aggressione. Non bisogna mai dimenticare il contesto e, in questo caso, la domanda che è stata rivolta al Papa, il quale, in risposta, ha parlato del negoziato e, in particolare, del coraggio del negoziato, che non è mai una resa. La Santa Sede persegue questa linea e continua a chiedere il “cessate il fuoco” — e a cessare il fuoco dovrebbero essere innanzitutto gli aggressori — e quindi l’apertura di trattative. Il Santo Padre spiega che negoziare non è debolezza, ma è forza. Non è resa, ma è coraggio. E ci dice che dobbiamo avere una maggiore considerazione per la vita umana, per le centinaia di migliaia di vite umane che sono state sacrificate in questa guerra nel cuore dell’Europa. Sono parole che valgono per l’Ucraina come per la Terra Santa e per gli altri conflitti che insanguinano il mondo».

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