Attacco alla Nave Duilio, Quondamatteo: “ho deciso io l’abbattimento del drone”

Attacco alla Nave Duilio, il comandante Quondamatteo in una intervista rivela: “ho deciso io l’abbattimento del drone”

Attacco alla Nave Duilio, il comandante Quondamatteo in una intervista rivela: “ho deciso io l’abbattimento del drone”

“La Nave Duilio, in navigazione nel Mar Rosso meridionale, ha localizzato una traccia aerea sconosciuta. Il profilo era minaccioso (…) e ha reagito per autodifesa”, queste le parole del comandante della Nave Duilio, della Marina Militare italiana, che in questi mesi è impegnata nella difesa del tratto del Mar Rosso attaccato dagli Houthi, che assaltano le navi mercantili.

Il capitano di vascello Andrea Quondamatteo, 47 anni, di San Benedetto del Tronto, è il comandante della Caio Duilio ed è stata sua la decisione di abbattere il drone nemico che puntava proprio verso la Duilio. In una recente intervista al Corriere della Sera, il comandante Quondamatteo ha raccontato quel momento: «Eravamo in pattugliamento a sud, nel tratto prospiciente alle coste yemenite, in acque internazionali. A un tratto c’è arrivato un “eco radar” sconosciuto, il segnale era a 8 miglia di distanza. Un profilo in movimento, a bassa quota e in rapido avvicinamento. Minaccioso. Un drone? Un missile? Un aereo? Così, prima gli abbiamo lanciato delle chiamate di avvertimento, invitandolo a cambiare rotta».

Nessuna risposta è giunta, quindi dopo un’ulteriore indagine si è scoperto che si trattava di un drone: «E a quel punto era ormai a 4 miglia, non c’era altro da fare. Così ho preso la decisione. Dovevo difendere la mia nave e il mio equipaggio e ho dato il comando all’operatore del radar di tiro: il cannone di prora dritta ha sparato 6 colpi, dopo pochi secondi l’apprezzamento ottico ci ha confermato l’abbattimento. Nave Duilio ha reagito per autodifesa».

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A lui la decisione di abbattere il drone. Sulla nave era presente anche il contrammiraglio Stefano Costantino, ma ha detto Quondamatteo: «Nave Duilio è nel Mar Rosso da un mese, la nostra è un’operazione nazionale, prima di noi a pattugliare queste acque pericolose c’erano la Virginio Fasan e poi la Federico Martinengo. L’ammiraglio Costantino era presente, certo, ma ho deciso io in maniera autonoma l’abbattimento del drone».

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