Alta tensione in Israele, la minaccia dell’Iran e le proteste a Tel Aviv

Alta tensione in Israele, la minaccia dell'Iran e le proteste a Tel Aviv

Alta tensione in Israele, la minaccia dell’Iran e le proteste a Tel Aviv dei parenti degli ostaggi e della popolazione che accusa Netanyahu

Imminente l’attacco dell’Iran a Israele, il quale: «Partirà al momento opportuno, con la precisione necessaria per creare il danno peggiore al nemico». Il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, in un discorso televisivo, ha detto che Teheran “risponderà senza dubbio all’attacco israeliano contro il consolato iraniano a Damasco. Solo Khamenei può decidere come, quando e dove ci sarà la risposta dell’Iran a Israele. L’attacco al consolato iraniano costituisce una svolta nella guerra in corso e la regione è entrata in una nuova fase”.

Mentre le minacce di un attacco a Israele dall’Iran si fanno sempre più concrete, nuove manifestazioni si sono tenute a Tel Aviv, dove sono stati accesi diversi fuochi in Kaplan Street, nei pressi del ministero della Difesa, che sono stati rapidamente spenti dalla polizia con estintori. Lo riferisce Haaretz aggiungendo che la polizia ha usato la forza per allontanare i manifestanti mentre gli speaker del corteo cercavano di riprendere il controllo. La folla gridava “Polizia, chi proteggete esattamente?” e “Ben-Gvir è un terrorista“. Secondo Times of  Israel la polizia ha arrestato almeno un dimostrante.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “si mette tra noi e i nostri cari”. Sono queste le parole dei parenti degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas fatte in conferenza stampa a Tel Aviv prima delle proteste. Lo riporta il Times of Israel. “Netanyahu sta fallendo di proposito nell’accordo e si sta frapponendo tra noi e i nostri cari a Gaza”, ha detto Einav Zangauker, il cui figlio Matan Zangauker è tenuto prigioniero, “gli ostaggi non hanno tempo per le elezioni e per aspettare, l’ostacolo all’accordo deve essere rimosso adesso e Netanyahu sostituito immediatamente”.

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Contro le scelte di Netanyahu anche l’ex capo del Mossad, Danny Yatom, il quale lo ha accusato di impedire il ritorno degli ostaggi in mano ad Hamas: “Hai rovinato la nostra unità, che l’unica nostra possibilità di successo – ha detto Yatom rivolgendosi direttamente al premier – se hai un briciolo di patriottismo, dimettiti. Ma lui non si dimetterà – ha  aggiunto – allora noi lo cacceremo”. Anche il generale a riposo ed ex capo delle forze di terra dell’Idf, Guy Tzur, è intervenuto accusando Netanyahu di avere il sangue degli ostaggi “sulle sue mani” e di aver “iniziato un conflitto con gli  Stati Uniti e con il mondo” che è “un grande regalo all’Iran ed a Hezbollah”.

Fonte immagine: https://twitter.com/Justinghiandone/status/1776762562333294946/photo/1

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