Morte di Camilla: malattia non dichiarata sulla scheda anamnestica

Morte di Camilla malattia non dichiarata sulla scheda anamnestica

Camilla Canepa non aveva dichiarato la malattia autoimmune di cui soffriva. Si indaga per capire se ne fosse a conoscenza o si tratta di una omissione

Dopo la morte di Camilla Canepa, la diciottenne di Sestri Levante che aveva ricevuto una dose del vaccino AstraZeneca a fine maggio, ha indotto la Procura di Genova ad indagare se vi sia un nesso con la vaccinazione o se la causa della morte possa essere attribuita ad altri fattori.

Subito dopo la morte si è scoperto che la giovane soffriva di una malattia autoimmune del sangue e aveva iniziato una cura ormonale. Per questo motivo è stata recuperata la scheda anamnestica, il documento obbligatorio che la persona deve compilare e presentare ai medici prima di sottoporsi a vaccinazione e da quanto emerso nella ultime ore la malattia non era stata dichiarata dalla giovane sulla scheda anamnestica.

Leggi anche: Camilla Canepa soffriva di una patologia autoimmune del sangue

La malattia in questione è la «piastrinopenia», che implica un basso livello di piastrine nel sangue. Ora bisogna capire se la patologia è stata omessa volontariamente o per dimenticanza dalla giovane o se non ne fosse a conoscenza. In effetti, Camilla, secondo quanto hanno dichiarato le persone a lei più vicine, era tranquilla e per nulla preoccupata della vaccinazione.

Gli inquirenti stanno approfondendo un altro aspetto, ovvero un altro piccolo problema medico, legato ad una ciste, per cui la giovane aveva iniziato una cura farmacologica il 29 maggio. La terapia prevede l’assunzione di due farmaci a base di ormoni ed estrogeni: Progynova e Dufaston. A quanti si apprende da il Corriere della Sere “entrambe le medicine, spiega una fonte sanitaria molto vicina alla vicenda, comportano un «rischio trombotico», la possibilità che entri in circolazione un trombo”.

 

Lascia un commento

Instagram Feed

error: Il contenuto è protetto