Vaccini: riprogrammare le seconde dosi e chiarezza sulla morte di Gianluca

Vaccini riprogrammare le seconde dosi e chiarezza sulla morte di Gianluca

Questione vaccini, ora è urgente riprogrammare le seconde dosi, mentre si cerca chiarezza sulla morte di Gianluca Masserdotti, 54 anni, avvenuta dopo la vaccinazione

Ieri è arrivata la decisione del Cts di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca per le fasce d’età under 60 e l’urgenza ora è quella di riprogrammare le seconde dosi. In un primo momento, prima della sospensione, la seconda somministrazione era da effettuarsi ad una distanza compresa tra le 8 e le 12 settimane dalla prima dose.

Seconda una prima stima fatta nella giornata di ieri, si parla di almeno 900mila persone, di cui 340mila sono gli under 40. Per far sì che il ciclo di vaccinazione si completi regolarmente, l’Italia dovrà procurarsi per metà agosto scorte sufficienti sia di Pfizer che di Moderna. Il numero dei vaccinati potrebbe salire ulteriormente e raggiungere la quota di 4 milioni di persone se si considera la possibilità che gli over 60 possano rifiutare la seconda dose di AstraZeneca e richiederla con un nuovo vaccino.

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Intanto, si allunga l’ombra sul vaccino AstraZeneca, a seguito di un’altra segnalazione di un sospetto evento trombotico, che avrebbe causato la morte, giovedì scorso, di Gianluca Masserdotti, 54 anni, carrozziere di Flero (Brescia). L’uomo, secondo quanto dichiarato dai familiari, stava bene e non era affetto da patologie.

La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo per capire se la morte dell’uomo possa essere stata causata dalla vaccinazione, a cui l’uomo si era sottoposto lo scorso 29 maggio. Secondo quanto dichiarato dalla sorella dell’uomo e riportato dal Corriere della Sera, si è in attesa dei risultati elle analisi effettuate: «Tra una ventina di giorni potrebbero arrivare risposte dai risultati delle analisi specifiche, eseguite appena Gianluca è arrivato in ospedale, disposte quando i medici hanno saputo che era stato vaccinato da poco, diagnosticando un’ischemia e un’emiparesi sinistra. Non è escluso che avesse già un trombo mai diagnosticato e che il vaccino abbia innescato questo processo che non gli ha dato scampo. Quando è arrivato al pronto soccorso aveva le piastrine praticamente azzerate, e, forse, con il vaccino in corpo, il suo fisico non è riuscito a reagire, nonostante i medici abbiano fatto di tutto per salvarlo».

 

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