Covid, la variante Kraken arriva in Italia. Il parere degli esperti
Covid, la variante Kraken arriva in Italia. Il parere degli esperti sul pericolo della sua diffusione nel nostro paese
Il primi casi di variante Kraken, la nuova forma di covid figlia di Omicron, è arrivata in Italia. I primi casi sono stati processati tra Lazio, Sicilia, Liguria e Veneto. In totale, in Italia Kraken ha colpito finora 13 persone, tra cui due in Sicilia, una nel Lazio, una in Liguria e quattro nel Veneto.
Alice Fusaro, biologa del Laboratorio di Genomica dell’IZV, ha spiegato al Corriere della Sera: «Kraken desta preoccupazione per una capacità di diffondersi superiore a quella delle altre varianti del Sars-Cov2 in circolazione, ma non per la sua aggressività. Non sappiamo se diverrà dominante in Europa come negli Usa e se potrà avere un impatto sul numero di casi di Covid, facendoli aumentare”.
Continua la Fusaro: “Tuttavia si ritiene improbabile che possa causare seri problemi in un Paese come l’Italia, caratterizzato da un’elevata copertura immunitaria, indotta dalla vaccinazione e da precedenti infezioni. Per ora la frequenza di Kraken in Europa è bassa, è stata sequenziata nel 4% dei nuovi casi rilevati nelle ultime due settimane. Continueremo a monitorarne la diffusione e l’acquisizione di ulteriori mutazioni che potrebbero aumentarne la capacità di evasione dalla risposta immunitaria».
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Secondo l’ultimo monitoraggio della cabina di regia dell’Iss relativa alla settimana 2 – 8 gennaio 2023:
- L’incidenza di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 in Italia è in diminuzione rispetto alla precedente settimana di monitoraggio. Rimane contenuto l’impatto sugli ospedali con tassi di occupazione dei posti letto in diminuzione nelle aree mediche e sostanzialmente stabili nelle terapie intensive.
- Si ribadisce la necessità di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali e collettive previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.
- L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia. Si sottolinea l’importanza dei richiami vaccinali negli anziani e nei gruppi di popolazione più fragili, anche considerando la progressiva riduzione dell’effetto protettivo contro l’infezione per SARS-CoV-2 con il passare del tempo, sia per l’infezione pregressa che per la vaccinazione.
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