Processo caso Giulia Cecchettin: ecco a cosa punta la difesa di Turetta

Turetta

Processo caso Giulia Cecchettin: ecco a cosa punta la difesa dell’ex fidanzato della giovane, Filippo Turetta

L’udienza preliminare del processo a carico di Filippo Turetta è stata fissata per il 15 e 18 luglio prossimi. Turetta è stato arrestato poco dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, la sua ex fidanzata. L’accusa principale è quella di omicidio premeditato per il quale rischia la pena dell’ergastolo.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Turetta avrebbe pianificato l’omicidio in seguito alla fine della loro relazione, agendo con fredda determinazione. Tuttavia, la difesa di Turetta sostiene che l’omicidio non fosse premeditato, ma piuttosto il tragico risultato di un impeto di rabbia e disperazione.

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Con l’inizio del processo fissato per il 15 luglio, l’attenzione si concentra ora sulla strategia difensiva di Turetta. Gli avvocati dell’imputato stanno cercando di “ammorbidire” le accuse, puntando su diversi punti chiave per convincere la corte a ridurre la gravità del crimine:

  1. Impulsività dell’Azione: La difesa cercherà di dimostrare che l’omicidio è stato commesso in un momento di impulso, senza premeditazione. Questo potrebbe portare a una riduzione della pena, trasformando l’accusa da omicidio premeditato a omicidio volontario.
  2. Stato Mentale dell’Imputato: Gli avvocati di Turetta hanno richiesto una perizia psichiatrica per valutare il suo stato mentale al momento del crimine. Se riusciranno a dimostrare che Turetta soffriva di un vizio di mente, potrebbero ottenere una pena ridotta o misure alternative alla detenzione.
  3. Rimorso e Cooperazione: Turetta ha mostrato segni di rimorso e ha collaborato con le autorità durante le indagini. La difesa spera che questo atteggiamento possa influenzare positivamente il giudizio della corte, dimostrando che l’imputato è pentito e disposto a rimediare per quanto possibile.

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