Stop a TikTok anche per i dipendenti pubblici italiani. A breve la decisione

Stop a TikTok anche per i dipendenti pubblici italiani. A breve la decisione

Stop a TikTok anche per i dipendenti pubblici italiani. A breve la decisione del ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo

Dopo la decisione degli Stati Uniti e della Commissione europea, l’invito alla disattivazione di TikTok potrebbe arrivare anche per i dipendenti pubblici italiani. Secondo quanto riportato da Repubblica, la questione sarebbe già al vaglio e a breve il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo potrebbe imporre il blocco di TikTok su tutti gli smartphone e i tablet dei dipendenti statali. “Il tema è all’attenzione da qualche giorno” ha detto il ministro.

Poi ha aggiunto Zangrillo: “Su questo argomento si sta già impegnando il Copasir, ma è evidente che il mio ministero, avendo 3,2 milioni di dipendenti, è fortemente coinvolto. Le opzioni possono essere di muoversi come si è mossa la Commissione europea o eventualmente assumere una decisione diversa. È una scelta che non posso compiere in solitaria, mi devo confrontare con le altre istituzioni e insieme concorderemo una linea”.

La decisione potrebbe giungere già nei prossimi giorni. Conclude Zangrillo: “L’argomento è arrivato all’ordine del giorno da poco. La prossima settimana dovremo confrontarci e cercare di arrivare a una sintesi. Prenderemo una decisione in fretta. Ora dobbiamo comprendere bene quale è effettivamente la profondità dei rischi legati alla sicurezza nazionale”.

Per Salvini la vicenda è particolarmente dibattuta, poiché si parla di censura, ma anche di sicurezza:  “Bloccare TikTok? È un interrogativo che coinvolge sicurezza e democrazia. Io sono perplesso e sono contrario a ogni tipo di censura, in una società liberale prima di arrivare a blocchi radicali bisogna riflettere bene. Voi che ne pensate?”

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Poi aggiunge: “Censurare, vietare, mettere il bavaglio a TikTok? A Bruxelles già ci stanno pensando. Io sono sempre e comunque a favore della libertà di pensiero, di parola e di espressione e contro ogni censura. Controllare sì, vigilare sì, ma la censura non mi piace mai”.

Sulla sicurezza dei dati ha detto Giacomo Lev Mannheimer, responsabile relazioni istituzionali Sud Europa per TikTok: “I dati degli utenti italiani, così come quelli europei, non sono conservati in Cina ma negli Stati Uniti e Singapore e presto all’interno dell’Unione europea nel data center irlandese. Così come dichiarato pubblicamente più volte, il governo cinese non ha mai chiesto l’accesso ai dati dei nostri utenti e laddove dovesse non li condivideremmo. La nostra strategia di data governance – in conformità al Gdpr – si basa su un approccio volto a limitare il più possibile l’accesso ai dati, riducendone al minimo il flusso al di fuori dell’Europa, nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza. Cosi’ come per la decisione della Commissione europea, vorremmo rimarcare la nostra piena disponibilità a chiarire i dubbi del governo italiano, auspicando in un confronto dettato da regole e processi certi e trasparenti”.

Fonte immagine: https://it.freepik.com/foto-gratuito/giovane-blogger-usando-selfie-stick-e-parlando-al-telefono_8355186.htm#page=2&query=tiktok&position=34&from_view=search&track=robertav1

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