Ex atleta olimpica
La nuova sindaca di Genova è Silvia Salis, attuale vicepresidente del Coni ed ex atleta olimpica. Salis si è imposta contro l’ex sindaco uscente Pietro Piciocchi.
«È per mio padre», ha subito detto la Salis ricordando Eugenio, dipendente comunale custode di Villa Gentile e membro del PCI. Solo parlando del padre ha un momento di commozione poi è sicura e fiera come era in pedana.
Salis, classe 1985 è nata a Genova. Da piccola preferiva il salto in lungo (a nove anni saltava 3.70), ma ha scoperto i lanci con il tecnico Valter Superina, ex martellista.
Nel 2008 ha iniziato a raggiungere i primi risultati sopra i 70 metri (in tutto diciannove gare nella carriera oltre questa misura), ma anche la parziale delusione olimpica di Pechino e la convinzione di dover puntare a una maggior consistenza agonistica. Sulla base dei progressi tecnici ha conquistato la finale europea e poi quella mondiale, diventando la terza italiana di sempre con 71.93. Prodotto del Cus Genova, nel 2005 era stata reclutata dalla Forestale, ma nell’ottobre 2010 è passata alle Fiamme Azzurre. Da settembre 2013, la scelta di trasferirsi a Roma per allenarsi stabilmente sotto la guida di Gino Brichese dal quale era già seguita durante i raduni federali. È laureata in scienze politiche.
«Genova e questa campagna elettorale hanno dimostrato che la destra è legittimata solo quando il campo progressista non è unito. Quando lo è, la destra perde l’unico argomento che ha, che sono le differenze dentro la coalizione».
Sposata con il regista Fausto Brizzi è anche mamma di un bambino.
«Penso che a destra cerchino sempre di abbassare il livello della conversazione o spostarlo sul piano personale, un esercizio semplicistico che però non ha funzionato perché mi sono imposta fin da subito e ho chiesto alla nostra coalizione di usare toni e modi degni del mandato che ci stanno per dare».
Poi Salis; «Mi aspetto collaborazione, responsabilità e un cambio di tono perché a questo punto sono la sindaca di Genova che avrà a che fare con un presidente della Regione, gli porterò rispetto, ma devo essere rispettata».